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Armungia :: Comune della Provincia di Cagliari dove è nato Emilio Lussu politico e scrittore del 900. - Le Vie della Sardegna :: Partendo da Sassari Turismo, Notizie Storiche e Attuali sulla Sardegna, Sagre Paesane e Manifestazioni Religiose, Cultura e Cucina Tipica Sarda, Monumenti da visitare, Spiagge e Montagne dell'Isola. Turismo in Sardegna, itinerari enogastrononici e culturali, suggerimenti su B&B, Agriturismi, Hotel, Residence, Produttori Prodotti Tipici, presenti nel territorio. Informazioni e itinerari su dove andare, cosa vedere, dove mangiare, dove dormire sul Portale Sardo delle Vacanze e dell'Informazione. Sardegna Turismo dove andare e come arrivare, tutte le notizie che vuoi conoscere sull'Isola più bella del Mediterraneo. Scopri sul Portale Le Vie della sardegna le più belle località turistiche dell'Isola e la loro storia, i personaggi illustri e di cultura nati in terra Sarda.

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Armungia :: Comune della Provincia di Cagliari dove è nato Emilio Lussu politico e scrittore del 900.

Località > Cagliari
Armungia panorama
Armungia
Centro della regione del Gerrei, sorge su un colle a 366 metri sul livello del mare. Le sue origini pare siano legate alla civiltà fenicia. Circondato da fitti boschi e una ricca vegetazione mediterranea, accoglie nel centro abitato un nuraghe perfettamente conservato. Il paese ha dato i natali a Emilio Lussu.

Abitanti: 583
Superficie: kmq 54,89
Provincia: Cagliari
Municipio: via Funtanedda, 3 - tel. 070 958123 - 9589011
Guardia medica: (Nicolò Gerrei) tel. 070 950032
Biblioteca: viale Gramsci, 10 - tel. 070 958133
Ufficio postale: via Emilio Lussu, 60 - tel. 070 237040

Nuraghe Armungia esterno
Armungia si erge su un altopiano circondato da boschi, macchia mediterranea e zone coltivate e attraversato dal fiume Flumendosa. La zona di Cilixiucci in particolare offre un panorama di ineguagliabile bellezza su tutta la valle del Flumendosa.
Il centro storico si è sviluppato attorno ad un nuraghe, tutt'ora in buono stato di conservazione, risalente al XV-XIV secolo a.C. L'architettura paesana richiama l'origine agro-pastorale del borgo: le case sono molto semplici e realizzate in scisto; di solito ospitano un forno a palla e nei cortili si trovano piccoli locali adibiti a magazzini o stalle.
Armungia è un caratteristico centro collocato su una collina a 365 metri sul livello del mare, situato nel Gerrei, zona interna della Sardegna sud-orientale a carattere prevalentemente montuoso. Armungia, la fontanaDista 65 km da Cagliari, da cui si arriva percorrendo la statale 387 in direzione Ballao, e 30 da Muravera e dalle sue spiagge.
Il centro storico si raccoglie attorno a un nuraghe in ottimo stato di conservazione, situato accanto all’antico Palazzo municipale, oggi sede del Museo etnografico.
L’abitato offre numerosi esempi di abitazioni tradizionali, costruite in pietra, tipiche di un’economia in prevalenza agro-pastorale. Nei cortili delle case si trovano spesso giardini fioriti, piccoli locali anticamente adibiti al ricovero per il bestiame, oltre al tradizionale forno a palla.
Lungo la via principale del paese, in posizione centrale, si incontra la Chiesa Parrocchiale dedicata alla Beata Vergine Immacolata, edificata verso il XVI secolo. Al suo interno si trovano un corredo di antichi argenti sacri e un fonte battesimale in arenaria scolpita del XVII secolo. In prossimità della Chiesa è poi situata la Casa del Segretario, imponente abitazione padronale del primo Novecento, sede del Museo Lussu.
Il paese appare sospeso tra rilievi calcarei e l’ampia valle del Flumendosa, che ne caratterizza fortemente il territorio. L’ambiente naturale che circonda l’abitato si compone di campagna, coltivata oppure ricoperta di macchia mediterranea, ma anche di terreni boschivi, storicamente importanti per l’allevamento, la produzione del carbone e la caccia. Di particolare bellezza i boschi d’alto fusto delle zone Murdega e Is Forreddus. Quest’ultima, un’azienda boschiva comunale di 130 ettari, è attrezzata con piste per mountain bike e aree per la sosta.

I silenzi dei boschi e i profumi della campagna danno vita a un paesaggio naturale di particolare bellezza, che non può non suscitare l’interesse del visitatore.




Perché visitare Armungia
Il paese ospita al suo interno un vero e proprio museo diffuso, cioè un sistema di musei e monumenti che sono testimonianza della cultura e della quotidianità di Armungia. Attraversando le caratteristiche strade di questo delizioso borgo, il turista si ritrova all'interno di un percorso di grande interesse storico e antropologico, che lo porteranno a visitare il Museo Etnografico "Sa domu de is Ainas", che conserva circa seicentoi reperti della cultura materiale dei contadini del Gerrei; la Bottega del Fabbro, che custodisce gli strumenti del "ferreri"; il nuraghe al centro del paese, molto suggestivo soprattutto se visto con l’illuminazione soffusa della sera; infine la casa natale dello scrittore e statista Emilio Lussu, che tanto amò il suo paese.
Nel territorio circostante troviamo anche numerose grotte, come quelle di Su Pittiolu e di Gospuru, oltre che alcune miniere ormai abbandonate, che offrono un interessante itinerario di archeologia industriale. L'area oltretutto confina con il parco dei Sette Fratelli, consentendo al visitatore di immergersi in una natura lussureggiante e di incantevole fascino, particolarmente apprezzata dagli amanti del trekking.


Nuraghe Armungia
Nuraghe Armungia

Come arrivare
Partendo dalla SS 131 all'altezza dello svincolo per Senorbì/Mandas, si prosegue nella SS 128 fino a Senorbì e nella SS 547 in direzione di Villasalto. All'uscita di Sant'Andrea Frius si prende la SS 387 fino a San Nicolò Gerrei e quindi la SP 27 fino all'incrocio con la SP 28. Al bivio si svolta a s. per Armungia. Il nuraghe è al centro del paese, a fianco al vecchio palazzo comunale.
Il contesto ambientale
Il nuraghe è nel centro di Armungia, paese situato nel montuoso Gerrei, allo sbocco di una splendida valle selvosa e rupestre, in posizione di dominio sul Flumendosa.
Descrizione
L'edificio è un monotorre (diam. esterno m 12) realizzato con filari regolari di blocchi di calcare ben lavorati. Il paramento murario esterno si conserva per un'altezza massima di circa m 10 con 22 filari.
La parete d'ingresso al monumento, orientata a S/E, mostra un vistoso restauro finalizzato a reintegrare le strutture murarie asportate e riutilizzate nell'edificazione del vecchio palazzo municipale.
L'ingresso così ricostruito (h. m 1,20) immette in un corridoio (lungh.m 4) strombato verso l'interno (largh. m 1,20 presso l'ingresso, m 1,60 sul fondo) e di altezza crescente verso l'ingresso alla camera (m 2,80-3,40). Nelle pareti si affrontano due nicchie (m 1,10 x 2,95 h. m 1,50 nicchia d.; m 0,95 x 2,50 h. m 1,42 nicchia s.).
Il corridoio immette nella camera interna a "tholos", circolare (diam. m 5,40) e svettata (h. residua m 8,25 su 31 filari). Sulla parete, a N/E e a S-S/O, si affrontano due nicchie: la prima ha pianta trapezoidale (m 1,90 x 1,40; h. m 2,95), la seconda si prolunga in un piccolo vano di forma ellittica (m 1,45 x 1,90; h. 2,75).
Nella parete presso l'ingresso, a s., sopraelevato di circa m 3 sul pavimento, si apre il vano della scala che conduceva al terrazzo. L'ingresso della scala ha sezione ogivale (largh. m 0,95; h. m 2,10), conserva 17 gradini ed è rischiarato da uno spioncino rettangolare.
Non essendo stati effettuati scavi stratigrafici, mancano dati certi sulla datazione del monumento, genericamente collocabile nell'ambito dell'età del Bronzo. Le operazioni di rinettatura hanno restituito una fibbia di età bizantina.
Storia degli scavi
Il monumento è stato interessato da rinettature negli anni '80 e '90 del Novecento, ad opera di Emerenziana Usai e Maria Rosaria Manunza.

Area dell'Armungia
L'area comprende un nuraghe monotorre realizzato con filari regolari di blocchi di calcare, ubicato nel centro di Armungia, paese situato nel montuoso Gerrei, allo sbocco di una valle selvosa e rupestre, in posizione di dominio sul Flumendosa.
Informazioni
Esiste un servizio di visite guidate che comprende il Museo "Sa Domu de is Ainas" e la Bottega del fabbro.
Telefono: 070 9589011; 070 5435109 (cooperativa)
Gestione: Agorà coop a r.l., via Montanaru, Selargius
Orario: estivo (aprile-settembre) mercoledì 9,00-13,00, venerdì, sabato e domenica 9,00-13,00 e 17,00-21,00; invernale (ottobre-marzo) mercoledì 9,00-13,00, venerdì, sabato e domenica 9,00-13,00 e 15,00-19,00
Biglietto: € 5 (intero), € 4 (ridotto); previste riduzioni per gruppi e famiglie
Sito Internet: www.comune.armungia.ca.it


I Musei di Armungia

La Bottega del Fabbro



Informazioni utili
Indirizzo: piazza Municipio - 09040 Armungia
tel. 070 9589011; fax 070 958076
Ente titolare: Comune di Armungia
Orari: da ottobre a marzo, 9.00 - 13.00 (giovedi), 9.00 - 13.00 e 15.00 - 19.00 (venerdì, sabato e domenica); da aprile a giugno, 9.00 - 13.00, 16.00 - 20.00 (giovedì, venerdì, sabato e domenica); da luglio a settembre, 10.00 – 13.00, 16.30 – 20.00 (mercoledì, giovedì, venerdì, sabato e domenica)
Biglietto: € 6,00 (intero) € 4,00 (ridotto), biglietto cumulativo per il Sistema museale (Museo Etnografico “Sa domu de is ainas”e Bottega del fabbro, Museo “Emilio e Joyce Lussu”, Nuraghe Armungia); € 3,50 (intero) € 2,50 (ridotto), Museo Etnografico “Sa domu se is ainas”e Nuraghe Armungia; € 3,50 (intero) € 2,50 (ridotto), Museo “Emilio e Joyce Lussu” e Nuraghe Armungia; € 1,00, Nuraghe Armungia.
Visite guidate in italiano, inglese e francese incluse nel prezzo del biglietto.
Riduzioni per famiglie, scolaresche, gruppi pari o superiori a 15 persone, studenti fino a 25 anni, ultrasessantacinquenni. Biglietteria unica del Sistema Museale presso il Museo Etnografico “Sa domu de is ainas” (piazza Costituzione).
sito web: www.armungiamusei.it
e-mail: sistemamuseale@comune.armungia.ca.it (per prenotazioni di gruppi e scuole)

La Bottega del Fabbro fa parte del Sistema Museale di Armungia, con il Museo Etnografico “Sa domu de is ainas”, che documenta gli aspetti della cultura tradizionale di Armungia, il Museo “Emilio e Joyce Lussu”, dedicato alla vicenda umana, politica e letteraria dei coniugi Lussu, e il Nuraghe Armungia. Situata nel centro storico del paese, dove nel passato si svolgevano le principali attività artigianali, la Bottega del Fabbro è un piccolo edificio in pietra, a due piani, risalente al primo Ottocento. Dopo essere stato l’abitazione della famiglia Vellini, fu trasformato in laboratorio artigianale nel 1928. L’edificio, restaurato nel rispetto dei materiali e delle tecnologie di costruzione originali, conserva al piano-terra gli ambienti tradizionali del lavoro del fabbro (“su ferreri”): il sottoportico con il telaio in legno per la ferratura degli animali da lavoro, la fucina per la lavorazione del ferro e il cortile con le mole in pietra arenaria per l’affilatura degli attrezzi. Al primo piano è illustrato il lavoro del fabbro ferraio nei suoi aspetti materiali e simbolici, ed è raccontata, attraverso testimonianze e fotografie d’epoca, la storia della famiglia Vellini, giunta dal Piemonte a metà Ottocento in relazione alla costruzione della laveria della miniera di Villasalto.
Perché è importante visitarlo Un piccolo, gradevole fabbricato in pietra racconta se stesso: dalle vicende dei proprietari, giunti nell’isola all’epoca d’oro delle miniere, alla trasformazione in bottega del fabbro, con i tanti attrezzi, saperi e segreti che non perdono fascino col passare del tempo.
Servizi Visite guidate in italiano, inglese e francese (incluse nel prezzo del biglietto). Book-shop del Sistema Museale presso il Museo Etnografico “Sa domu de is ainas”.



Museo etnografico “Sa domu de is ainas"



Informazioni
Indirizzo: piazza Municipio - 09040 Armungia
tel. 070 9589011; fax 070 958076
Ente titolare: Comune di Armungia

Il museo etnografico “Sa Domu de is Ainas” (La casa degli attrezzi da lavoro) ha sede nell’antico Palazzo Comunale, edificato intorno alla metà del XIX secolo sul sito storicamente dedicato alla Chiesa di San Giovanni. Originariamente ospitava anche il Monte Granatico e le prime scuole elementare di Armungia, dove Emilio Lussu frequentò. Il Museo possiede un patrimonio di circa seicento pezzi. Il percorso espositivo è articolato in ambienti tematici nei quali la rigorosa ricostruzione scientifica è operata grazie a una serie di pannelli illustrativi contenenti notizie storiche, illustrazioni, documenti e immagini d’epoca. Nella Sala del vestiario tradizionale sono esposti i “costumi” e i gioielli che costituiscono il vestiario tradizionale di Armungia dell’ultimo ventennio dell’Ottocento, ricostruito dopo due anni di ricerche. La Sala dei lavori delle donne è dedicata ad attività tradizionalmente femminili come la lavorazione del lino e della lana, il lavoro al telaio e la panificazione, con particolare riferimento a su pistoccu, pane estivo tipico del Gerrei. Tra gli strumenti esposti si segnalano in particolare il telaio in legno per la tessitura e la mola asinaria per la macinazione del grano. La Sala dell’agricoltura si caratterizza per la presenza del calendario solare dei lavori agricoli in lingua sarda, posizionato su una grande pedana lignea, che illustra le diverse fasi di lavoro relative alle principali tipologie di coltura come il grano, l’orzo e la vite, con l’esposizione degli strumenti di lavoro in corrispondenza della fase a cui si riferiscono. La Sala dell’artigianato è dedicata al lavoro de su ferreri (il fabbro maniscalco) descritto nei suoi due aspetti più importanti per la comunità armungese: la ferratura degli animali da lavoro e la produzione di oggetti e strumenti in ferro per il lavoro agricolo e pastorale. Questa sezione rimanda alla Bottega del Fabbro, visitabile attraverso un percorso che dal museo si snoda per le vie del centro storico. La Sala del territorio illustra i temi centrali della vita della comunità: il rapporto tra Armungia e il suo territorio; l’articolazione dello spazio interno al paese; la descrizione delle tipologie abitative tipiche; la pastorizia con le fasi della lavorazione del formaggio; la produzione del carbone nelle antiche carbonaie; le risorse della caccia e della pesca.

Museo storico “Emilio e Joyce Lussu”



Informazioni utili
Indirizzo: via Emilio Lussu - 09040 Armungia
tel. 070 9589011; fax 070 958076
Ente titolare: Comune di Armungia
Orari: da ottobre a marzo, 9.00 - 13.00 (giovedi), 9.00 - 13.00 e 15.00 - 19.00 (venerdì, sabato e domenica); da aprile a giugno, 9.00 - 13.00, 16.00 - 20.00 (giovedì, venerdì, sabato e domenica); da luglio a settembre, 10.00 – 13.00, 16.30 – 20.00 (mercoledì, giovedì, venerdì, sabato e domenica)
Biglietto: € 6,00 (intero) € 4,00 (ridotto), biglietto cumulativo per il Sistema museale (Museo Etnografico “Sa domu de is ainas”e Bottega del fabbro, Museo “Emilio e Joyce Lussu”, Nuraghe Armungia); € 3,50 (intero) € 2,50 (ridotto), Museo Etnografico “Sa domu se is ainas”e Nuraghe Armungia; € 3,50 (intero) € 2,50 (ridotto), Museo “Emilio e Joyce Lussu”e Nuraghe Armungia; € 1,00, Nuraghe Armungia. Visite guidate in italiano, inglese e francese incluse nel prezzo del biglietto.
Riduzioni per famiglie, scolaresche, gruppi pari o superiori a 15 persone, studenti fino a 25 anni, ultrasessantacinquenni. Biglietteria unica del Sistema Museale presso il Museo Etnografico “Sa domu de is ainas” (piazza Costituzione).
sito web: www.armungiamusei.it
e-mail: sistemamuseale@comune.armungia.ca.it (per prenotazioni di gruppi e scuole).





Il Museo Storico “Emilio e Joyce Lussu” ha sede all’interno della Casa del Segretario, importante edificio padronale edificato interamente in pietra tra il XIX e i primi del XX secolo e appartenuto alla famiglia Dessì. L’edificio conserva al suo interno diversi ambienti caratteristici, tra cui la piazzetta interna, oggi utilizzata per eventi e manifestazioni culturali, e la cappella privata, adibita a sala conferenze dopo il restauro. Gli ambienti espositivi guidano il visitatore attraverso un percorso museale di particolare interesse. Un percorso fotografico consente di ripercorrere le vicende biografiche di Emilio e Joyce Lussu. Per quanto riguarda il primo si va dall’infanzia trascorsa ad Armungia, passando per l’esperienza drammatica della Grande Guerra, la fondazione del Partito Sardo d’Azione, la lotta antifascista, fino ad arrivare all’esperienza politica del secondo Novecento. La Sala multimediale offre la possibilità di visionare il CD ROM "Emilio Lussu: la storia di un uomo" e i suoi contenuti: fotografie, testi di approfondimento, documenti storici digitalizzati, filmati e interviste d'epoca. La Sala dei libri è dedicata all'approfondimento della produzione letteraria di Emilio e Joyce.
Le sale del museo ospitano inoltre alcune mostre permanenti: la mostra d’arte “Emilio Lussu: l’impegno di una vita” e la mostra fotografica “1971: Emilio, la sua casa, la sua famiglia, la sua Armungia”, del fotografo Franco Caruso. Quest’ultima testimonia, attraverso una serie di scatti inediti, il forte legame che Emilio e Joyce Lussu ebbero con persone e luoghi della comunità armungese.
Perché è importante visitarlo L’esposizione è dedicata a due figure di grande rilievo: Emilio Lussu, leggendario combattente della Grande Guerra, leader politico, scrittore e saggista, e Joyce Salvadori, che con lui condivise la vita, gli interessi e l’amore per la piccola terra d’origine.
Servizi Visite guidate anche in inglese e francese (comprese nel prezzo del biglietto). Sala proiezioni per laboratori didattici, saletta conferenze. Mancanza di barriere architettoniche (montascale mobile). Book-shop del Sistema Museale presso il Museo Etnografico “Sa domu de is ainas”.


Armungia la casa di Emilio Lussu
QUELL’ARMUNGIA DI EMILIO LUSSU
La vita del villaggio che rievoco è quella di una comunità montanara di contadini-pastori, originariamente tutti pastori-cacciatori. Credo di aver vissuto gli ultimi avanzi di una comunità patriarcale, senza classi e senza stato. L’ordine pubblico era l’ordine tradizionale del villaggio, garantito da una libera associazione di contadini-pastori, al cui consiglio degli anziani era affidato il compito di regolare i rapporti interni del territorio, press’a poco come erano regolati con la «Carta de Logu» dei giudici d’Arborea. L’unità tribale vi era resa facile grazie alla struttura del terreno, collina dall’aspetto geologico d’alta montagna, con pochi passaggi obbligati per accedervi. Questi costituivano, da sempre, prima della introduzione nell’Isola del feudalesimo, importato dagli aragonesi, la difesa della comunità contro l’invasore. Quando io ero giovanissimo, nel villaggio si contavano oltre duecento cavalli, in media più d’uno per famiglia; alla fine dell’ultima guerra mondiale, erano dieci. Mio nonno paterno, sempre a cavallo, non permetteva che nessuno dei figli montasse sul suo cavallo personale. Persino dal contadino-barbiere, una o due volte per settimana, per percorrere una distanza inferiore ai duecento metri, andava a cavallo. E per legare il cavallo, di fronte alla casa del barbiere, aveva fatto inserire nel muro un pezzo di ginepro, con un anello simile alle «campanelle» che ornano ancora i palazzi storici di Firenze. In casa nostra, finché io ero in Sardegna, veniva conservata ancora, e messa in vista per esservi ammirata, la vecchia sella di mio padre quand’era giovanotto.



«Io sono nato in un piccolo villaggio di montagna, tra quelli che la civiltà romana conobbe per ultimi. Villaggio-stato di cacciatori-pastori predoni, con leggi consuetudinarie rigide sulla vita in comune, sulla pastorizia, sulla caccia e sulle rapine». Così Emilio Lussu parla di Armungia, paese dove era nato nel 1890, e di cui ancora scrive: «Un mondo arcaico, patriarcale e barbarico che aveva una civiltà e una sua cultura […]. Esso è scomparso e non è stato ancora sostituto da una nuova civiltà, più avanzata, che lo inserisca nel mondo moderno». Un mondo di pastori e contadini, ancora attaccato alle sue tradizioni e alle sue usanze.

 

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