Sa Pompia, un frutto e un dolce
che si identifica con Siniscola
È UN AGRUME dall’origine misteriosa: è il Citrus Monstruosa, sorta di cedro bitorzoluto dalla buccia spessa e deforme che raggiunge i settecento grammi di peso. Forse è un ibrido naturale, selezionatosi all’interno degli agrumeti locali: è un albero molto resistente, dai rami spinosi.
Il dolce caratteristico di Siniscola che porta lo stesso nome dell’agrume, molto ricercato (si offriva ai notabili; al testimone di nozze o al padrino di battesimo), è un candito e impone una lunga lavorazione (di almeno sei ore).
Si lavora così: si priva della buccia gialla e della polpa interna, molto amara, praticando un foro sulla sommità, e si fa sobbollire nel miele millefiori. Si serve fredda a intrea, (intera), o come "sa pompia prena", riempita di mandorle tritate.
Lavorazione
La pompia intrea si presenta di forma rotonda e schiacciata, colore ambrato (che può andare dal chiaro allo scuro), consistenza compatta e gommosa, sapore molto particolare, agrumato e leggermente amarognolo. Si ottiene attraverso un processo di lavorazione piuttosto lungo e meticoloso, svolto prevalentemente a mano e con l’ausilio di pochi utensili da cucina. Gli ingredienti utilizzati, oltre a questo frutto, sono miele millefiori e, a volte, sciroppo ottenuto con zucchero semolato e acqua. Il frutto viene lavato accuratamente; utilizzando una grattugia o un piccolo coltellino, viene asportata la parte gialla delle scorza. Successivamente vengono praticati due fori sui lati schiacciati del frutto, sufficientemente grandi da permettere l’introduzione di alcune dita che dovranno staccare e asportare la polpa interna senza che il frutto si rompa. Eseguita questa preliminare operazione la pompia viene fatta lessare per circa 10 minuti in acqua bollente e quindi messa a sgocciolare e quindi ad asciugare su dei canovacci per almeno 12 /15 ore. A questo punto, la pompia è pronta per la fase di canditura che, secondo tradizione, richiede il solo utilizzo di miele millefiori (questo ingrediente garantisce infatti anche una migliore conservazione). Alcuni, candiscono il frutto con lo sciroppo di acqua e zucchero, cui si aggiunge, circa a metà cottura, il miele.
Per la canditura, le pompie vengono adagiate in un tegame, dove in precedenza è stato messo a scaldare il miele (o lo sciroppo di zucchero). Il miele deve ricoprire interamente i frutti e deve essere rabbocato man mano che viene da questi assorbito. A fuoco lento, le pompie devono cuocere per almeno 5/6 ore, tempo necessario a far si che le scorze della pompia assorbano il miele, del quale prenderanno il caratteristico colore ambrato. Estratte dal fuoco, le pompie vengono fatte raffreddare per essere poi sistemate per la conservazione dentro vasi chiusi di vetro, ceramica o terracotta. Nel contenitore di conservazione, vanno ricoperte con lo sciroppo di cottura e all’occorrenza altro miele.
Per preparare s’Aranzata, con mandorle e confettini di zucchero, sa pompia è tagliata a filetti.