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Ogliastra Le Vie del Gusto :: itinerari tra cultura ed enogastronomia - Le Vie della Sardegna :: Partendo da Sassari Turismo, Notizie Storiche e Attuali sulla Sardegna, Sagre Paesane e Manifestazioni Religiose, Cultura e Cucina Tipica Sarda, Monumenti da visitare, Spiagge e Montagne dell'Isola. Turismo in Sardegna, itinerari enogastrononici e culturali, suggerimenti su B&B, Agriturismi, Hotel, Residence, Produttori Prodotti Tipici, presenti nel territorio. Informazioni e itinerari su dove andare, cosa vedere, dove mangiare, dove dormire sul Portale Sardo delle Vacanze e dell'Informazione. Sardegna Turismo dove andare e come arrivare, tutte le notizie che vuoi conoscere sull'Isola più bella del Mediterraneo. Scopri sul Portale Le Vie della sardegna le più belle località turistiche dell'Isola e la loro storia, i personaggi illustri e di cultura nati in terra Sarda.

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Ogliastra Le Vie del Gusto :: itinerari tra cultura ed enogastronomia

Piatti Tipici > Itinerari Enogastronomici in Sardegna
Culurgionis Ogliastra
Divisorio Le Vie della Sardegna
Ogliastra Le Vie del Gusto

Mare e bosco, il regno dell’Ogliastra
Infine, si compie il salto verso Baunei, antico centro di pastori e boscaioli, il cui nome potrebbe derivare dal greco “Bainos”, ovvero “fornace per fondere i metalli o per cuocere la roccia calcarea per ricavarne la calce”.

Si va nel fascinoso mondo dell’Ogliastra, con le sue formidabili tradizioni che molto parlano anche di cibo. Da Sud, verso Tertenia, nota per i suoi formaggi, c’è un incontro di rocce e spianate fertili, altipiani e laghetti artificiali, torrenti e boscaglia, massi solitari; “pirastru” (pero selvatico) e montagna, foraggiere, vigneti e oliveti collinari. Spazi aperti, dalle variabili tonalità di verde, gustosissimi fichi d’india e “quel” mirto del mito sardo, liquoroso e non solo: con i suoi rametti s’infilzano i tordi lessati (e coperti appunto di mirto) per prepararne spiedini, le deliziose Tacculas. C’è una sensazione d’inesplorato, tra aranci, peschi, rilievi archeologici e pecore sul greto d’un corso d’acqua, mentre lo sguardo corre già a esplorare le mille forme del carsismo e dei suoi monumenti naturali, in lontananza. Terra antica anche di Cannonau, a Jerzu, Città del Vino, dove già dal 1130 si parla di una donazione di vigne in un atto notarile; di agricoltura e turismo in crescita esponenziale; di pane Pintau (decorato) e Pistoccu, o Conciu perché cotto nel vino; e dolci derivati dall’abbondanza di mandorli (gattou, amaretti) da Cardedu e dintorni, a Barisardo. La salubrità del clima, a Lanusei, tappa del TreninoVerde che raggiunge le alture panoramiche di Pizzu Cuccu e Su Carmu, è un ulteriore invito a conoscere la storia di questo centro importante, tra le culle della cultura ogliastrina, sede pure dell’osservatorio astronomico, sulla cima del Monte Armidda. Da qui, l’itinerario si lascia attrarre dal borgo di Villagrande Strisaili, con i suoi allevamenti di visoni e maiali, quaglie e ovaiole; e la sua produzione di miele e notevoli formaggi caprini; oppure si guarda alla finestra sul mare di Tortolì. C’è Arbatax, con il porto e, alle spalle del cantiere nautico, verso la spiaggia di ponente, le peschiere che abbondano di vongole veraci, ostriche ricercate; orate, spigole, mormore, ma anche di anguille e triglie; ed ancora, tutti i tipi di muggine presenti nel Mediterraneo che, dunque, consentono la produzione di una bottarga di alto pregio. Per il resto, la pesca, qui come altrove sulla costa tirrenica, ha assorbito i mestieri degli uomini di mare arrivati dall’isola di Ponza, da un secolo e passa.Vi si pratica anche l’ittiturismo, opportunità che in pochi si lasciano sfuggire, non solo per godersi un piatto di gamberi appena catturati nell’acqua cristallina. Orientandosi verso l’entroterra, si diventa facile preda delle meraviglie del Supramonte con la sua roccia calcarea modellata dall’acqua e dal vento, che fa il verso alla porosità del sughero; e degli ogliastri millenari che inducono a svoltare fino alle calette di Santa Maria Navarrese con il suo porticciolo turistico, tra campi di fave e vigne, giardini. La cucina assorbe tutte le sollecitazioni di queste montagne sul mare pure nell’accostamento di vongole e funghi, con cozze, patate e bottarga. Infine, si compie il salto verso Baunei, antico centro di pastori e boscaioli, il cui nome potrebbe derivare dal greco “Bainos”, ovvero “fornace per fondere i metalli o per cuocere la roccia calcarea per ricavarne la calce”. Un significato che racchiude uno stile di vita e, soprattutto, un territorio di falesie, bastioni e guglie; di altipiani basaltici come il Golgo e voragini come Su Sterru, che è la più profonda del continente europeo (290 metri). L’aquila reale e del Bonelli; il falco pellegrino e della Regina: volano alti a scrutare i mufloni e, in particolare, i cinghiali che, naturalmente, abbondano anche sulla...tavola. Un patrimonio faunistico e naturalistico che è al cuore di sentieri per il trekking, tracciati con assoluta precisione: guide specializzate accompagnano ogni anno migliaia di esploratori della meraviglia paesaggistica che non trascurano i 120 villaggi nuragici, le venti tombe dei giganti ed i cinque templi d’adorazione, opere megalitiche che contribuiscono a definire il carnet di emozioni. Scorci vertiginosi tra i quali saltellano indifferenti le capre: forniscono latte, formaggi e carni che caratterizzano da sempre l’alimentazione locale. La capra si fa arrosto o, oggi più raramente, in panada, ed è il proseguimento perfetto di primi piatti di pasta fresca, a cominciare dai culurgiones, ravioli salati che qui hanno una forma rotonda, e si preparano con il caprino, le patate, senza menta, e il sugo di pomodoro fresco. Sul Golgo, l’area che ospita la chiesetta di San Pietro (è della seconda metà del XVI secolo, e vi si celebra una seguitissima festa campestre), c’è un ovilerifugio dove i culurgiones si fanno con il caprino freschissimo: si sciolgono letteralmente in bocca. Qui ci sono i resti della antica strada romana orientale, tra piscine nuragiche basaltiche, abbeveratoi di asinelli, mucche e maiali bradi incrociati con i cinghiali. Se si decide di seguire altri percorsi montanari, lungo i vecchi sentieri tracciati dai carbonai fino alla riva del mare, a Cala Sisina, a Cala Biriola (e siamo già nel golfo di Orosei) si fanno ulteriori scoperte: quella, ad esempio, del forno dove si metteva a cuocere il pane di ghiande. Pesante, poverissimo, impastato con l’acqua d’argilla: Lande cottu o Pan’ispéli. La memoria va ai tempi in cui dominava l’essenzialità del cibo, e il pesce non veniva consumato: i contadini non sapevano cosa farsene delle aragoste barattate con i pescatori in cambio di frutta, ortaggi. Dal mare, si prendeva solo ciò che aveva un senso pratico: lo testimoniano gli ovili costruiti con i pezzi di un relitto negli anni ’60...
Sebadas di Ricotta
Marracones de ‘rmathathura.
Culurgiones Al formaggio
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Alberghi per buongustai

Tra Tortolì e Barisardo, i due poli turistici più importanti dell’Ogliastra, gli alberghi stanno investendo molto su ristoranti con una gastronomia di ottimo livello, dove i piatti a base di pesce (zuppe, carpacci, bottarga...) convivono a fianco delle schiette produzioni di carne e primi di terra (dalla capra ai culurgionis, alle minestre con finocchietto e formaggio in salamoia). Ad Arbatax, frazione marinara di Tortolì, da segnalare La Bitta (0782/66.70.80), nella baia di Porto Frailis, 4 stelle, oasi benessere con talassoterapia, ristorante con vista sul mare.
Punta con successo sulla gastronomia anche l’hotel Arbatasar (0782/65.18.00), 4 stelle, vicino allo scalo marittimo di Arbatax, immerso nel verde. Indicato in particolare per famiglie e bambini, il Villaggio Saraceno (0782/66.73.18), sulla baia di San Gemiliano: 3 stelle, piscina, animazione, corsi di vela e surf, immersioni subacquee. Sempre ad Arbatax, il residence Verde Mare, appartamenti da 4-6-8 posti letto nella macchia mediterranea di San Gemiliano, a 400 metri dal mare (0782/66.43.66).
L’hotel Victoria, nel centro di Tortolì (0782/62.34.57), 4 stelle completamente rinnovato, è uno dei primi alberghi ogliastrini (è nato 40 anni fa): piscina e ristorazione particolarmente curata. Si punta molto sulla ristorazione anche a Barisardo. L’hotel La Torre (0782/2.80.30), 4 stelle, sulla spiaggia della Torre, è una garanzia per i buongustai con la cucina di Gisella Tascedda. Riscoperta dei piatti tradizionali anche al Silimbas (sa silimba è il carrubo), 4 stelle, a 400 metri dal mare, in bella posizione appartata sulla marina di Barisardo e la spiaggia della Torre, con due piscine (0782/7.01.00).
Da segnalare un albergo di Girasole, il Birdèsu, 3 stelle, specializzato nella cucina ogliastrina dell’interno (0782/66.96.22). Nel cuore di Santa Maria Navarrese, l’hotel Santa Maria (0782615395), 3 stelle, è un punto di appoggio per gli amanti del trekking.


Alberghi Ristoranti in Ogliastra del Portale Le Vie della Sardegna
L'Hotel Orlando Resort circondato da un fitto bosco di querce secolari si trova ai piedi del Gennargentu, ma sono solo 18 i km dallo splendido mare di Arbatax sulla costa orientale della Sardegna.
L'Hotel offre ai propri ospiti tranquillità, qualità e fascino in una delle zone più belle della Sardegna: l'Ogliastra.
Cala Goloritzè nella provincia Ogliastra. Raggiungibile via mare da Cala Gonone
Appuntamenti e  Curiosità Enogastronomiche in Ogliastra
La capra...servita in 200 spiedi

A SANTA MARIA Navarrese, sbocco marino e portuale di Baunei, il sabato dopo Ferragosto, per la festa dell’Assunta, accanto alla chiesetta del 1050, si celebra una sagra della capra (si preparano 200 spiedi), che è l’emblema di una cultura pastorale straordinaria che non ha subito alcuna mutazione indotta dal turismo ma che anzi dall’incontro di culture diverse, ancorché vacanziere, trae una maggiore consapevolezza. Il “sacrificio” collettivo degli animali bradi svela un segreto... naturale. Sugli impervi rilievi calcarei, per mesi, le capre non bevono acqua e si cibano solo di germogli della macchia mediterranea: il latte e le carni mutuano così un sapore unico. E, nell’arrosto, si sublimano in profumi ineguagliabili. Come per sa Tratalia, gli spiedini preparati con le animelle coperte con la retina (sa Nappa).


Tratalia


Bottarga, l’oro dello stagno
NELLA LAGUNA di Arbatax, gestita da una storica cooperativa di pescatori, si pescano tutte le specie di pesce della zona. Dal cefalo, il mugil cephalus, si produce la famosa bottarga dello stagno di Tortolì. I cefali adatti si prelevano negli impianti di cattura: si trovano in corrispondenza del canale che unisce il mare alla laguna, nel periodo durante il quale i pesci tentano di raggiungere il largo per deporre le uova. I cefali sono eviscerati, e le uova che si trovano al loro interno, nella sacca ovarica trasparente, vengono asportate. La sacca viene messa sotto sale per un paio d’ore, e quindi lavata. Successivamente si sistema il prodotto in una sala di essiccazione per quindici giorni circa ad una temperatura di 15 gradi. La bottarga è così pronta per essere confezionata e commercializzata.

Bottarga



"Il Menhir Pastificio"   *Agriturismo  
L'Azienda Il Menhir, azienda a conduzione familiare, produce da se tutti i prodotti che offre ai suoi ospiti come olio, formaggio, vino, prosciutti, salsicce, carni suine e ovine, dolci, pane, cereali, ortaggi e frutta. L’azienda agrituristica ha un laboratorio per la Produzione di pasta artigianale e di Prodotti tipici esclusivamente fatti a mano senza conservanti, tra questi i Culurgiones tipici Ogliastrini, ma anche Sebadas di Ricotta e di Formaggio e tanti altri prodotti tipici sardi. La vendita è rivolta soprattutto ai ristoranti, supermercati, negozi prodotti tipici, fast food, circoli sardi e italiani in Italia e all’ Estero.
Informazioni
Via Eleonora D’Arborea 39 – Villagrande Strisaili (OG)





Azienda Vitivinicola Villagrande Strisaili (OG)
Società Vitivinicola VIGNETI ZICCA SRL P.I. 01410920910
SEDE FISCALE, CANTINE E VIGNETO: Località "Corru Trubutzu" Ingresso SP 27 Km 22
VILLAGRANDE STRISAILI (OG)
UFFICI AZIENDALI: Via Maria Grazia Deledda 13/b, 08040 ELINI (OG)
Tel +39 0782 349012





Dal 1978 le nostre migliori uve dei vigneti di Corru Trabutzu
Dal 1978 coltiviamo il vitigno posto in Villagrande Strisaili, località "Corru Trabutzu", produciamo esclusivamente vini tradizionali locali, principalmente il Cannonau di Sardegna. Le nostre piccole produzioni soddisfano solo il miglior mercato locale. La conduzione dell'azienda è di tipo familiare, ora siamo alla seconda generazione.
STORIA E TRADIZIONE I vini prodotti nella nostra cantina sono stati da subito molto apprezzati, venivano venduti quasi sempre sfusi fino alla fine degli anni 90, nella piccola cantina di famiglia. I clienti abituali, lo acquistavano soprattutto per eventi importanti, come matrimoni, sagre o feste paesane.
OGGI Oggi il vino, viene regolarmente imbottigliato, in piccoli singoli lotti numerati, da 2000 a 5000 bottiglie per volta, con la denominazione IGT, Isola dei Nuraghi e IGT Ogliastra.

I vini "Isola dei Nuraghi" sono regolamentati dal Decreto ministero Risorse Agricole del 12 ottobre 1995.

I nostri vigneti sono stati impiantati con una filosofia mirata non a produrre quantità, ma alta qualità delle uve. Le viti sono prevalentemente di Cannonau locale, rigorosamente privi di impianti di irrigazione, allevati principalmente a "Guyot" e a Cordone speronato con sostegno a spalliera in pali di cemento e filo di ferro d'acciaio. Il sesto è di mt 2.30x1.00 .
SUOLO Il terreno è fertile, derivato dal disfacimento della roccia madre di origine granitica.
LA POSIZIONE Il vigneto giace in posizione collinare ben soleggiato ed arieggiato. I vigneti sono posti ad una quota altimetrica che varia dai 150/m/slm, fino a 200/m/slm, in una territorio da sempre incontaminato.
L'ALLEVAMENTO Le viti sono coltivate con conduzione familiare, utilizzando esclusivamente il metodo tradizionale locale.
LA TENUTA I nostri vigneti hanno 35 anni, sono posti in località "Corru Trabutzu" o "Corrus De Trubutzu", ai piedi di "Monte Maoro", in agro del comune di Villagrande Strisaili, già sul confine con l'agro dei comuni di Tortolì, Arzana, Ilbono e Girasole, in territorio Ogliastrino.
IN VIGNA i trattamenti sono solo a base di rame e zolfo quindi biologici.

"ll terreno è ricco, fertile, ideale per la coltivazione del tradizionale vitigno Cannonau".





 

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