Le più antiche strutture abitative dell’Argentiera, risalenti alla seconda metà dell’Ottocento, si trovano nella zona di Miniera vecchia, nella parte più interna della lunga vallata sovrastante la baia di San Nicolò. A dominare le casupole operaie, la cui tipologia ricordava gli stazzi della Nurra, era l’abitazione del direttore: qui fu ospitato Quintino Sella quando, nel 1869, accompagnato dall’ingegner Marchese, visitò la miniera. La casa del direttore, insieme agli altri uffici, venne poi spostata nel cosiddetto Centro-miniera, nei pressi delle officine e della laveria. In uno spiazzo intermedio tra le due zone, di fronte alla imponente struttura del pozzo Podestà costruita nel 1890, stava la cantina, ovvero lo spaccio che serviva non solo la borgata ma anche il vasto territorio pastorale che la circondava. Agli inizi del Novecento venne realizzato il villaggio di Cala Onano, situato sull’altura che sovrasta la spiaggia di Porto Palmas; l’insediamento, realizzato per ospitare le prime famiglie e iniziare una nuova strategia aziendale tendente al ‘‘fissaggio’’ della manodopera, fu indicato come esemplare villaggio operaio nella relazione della Commissione parlamentare d’inchiesta sulle miniere sarde svoltasi in età giolittiana. Tra le nuove strutture abitative realizzate nel ventennio fascista vanno segnalati il cinema, prospiciente la spiaggia, il dopo lavoro e la nuova residenza del direttore, tutte nel tipico stile dell’epoca. Risale a quel periodo anche la caratteristica laveria in legno, uno dei più singolari monumenti dell’archeologia mineraria sarda: progettata dall’ingegner Audibert, entrò in funzione nel 1936 dopo un periodo in cui l’attività estrattiva era stata interrotta. Nella fase dell’immediato secondo dopo guerra, quando l’Argentiera raggiunse la punta massima di residenti, furono infine edificati sulla collina sovrastante il quartiere denominato La Plata la nuova chiesa e un moderno albergo operaio. Gli stabilimenti e i pozzi della vecchia miniera rappresentano, comunque, il patrimonio storico e culturale del piccolo centro, ma versano in uno stato di grave abbandono e rischiano la distruzione. L'Argentiera ha le potenzialità per diventare un centro turistico, anche grazie alla natura selvaggia dei dintorni e alla presenza di due belle spiagge, quella cui si accede dalla vecchia laveria e quella già citata di Porto Palmas, nelle cui vicinanze è sorto qualche anno fa un grande camping. Il territorio è anche ideale per le escursioni lungo la costa, ricca di insenature e spiaggette incantevoli.
Testo di Sandro Ruju