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Ozieri :: Cittadina nel cuore del Nord della Sardegna famosa per i suoi dolci tipici come le copulette e i sospiri. - Le Vie della Sardegna :: Partendo da Sassari Turismo, Notizie Storiche e Attuali sulla Sardegna, Sagre Paesane e Manifestazioni Religiose, Cultura e Cucina Tipica Sarda, Monumenti da visitare, Spiagge e Montagne dell'Isola. Turismo in Sardegna, itinerari enogastrononici e culturali, suggerimenti su B&B, Agriturismi, Hotel, Residence, Produttori Prodotti Tipici, presenti nel territorio. Informazioni e itinerari su dove andare, cosa vedere, dove mangiare, dove dormire sul Portale Sardo delle Vacanze e dell'Informazione. Sardegna Turismo dove andare e come arrivare, tutte le notizie che vuoi conoscere sull'Isola più bella del Mediterraneo. Scopri sul Portale Le Vie della sardegna le più belle località turistiche dell'Isola e la loro storia, i personaggi illustri e di cultura nati in terra Sarda.

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Ozieri :: Cittadina nel cuore del Nord della Sardegna famosa per i suoi dolci tipici come le copulette e i sospiri.

Località > Sassari
Ozieri il Ponte che unisce le due Piazze.
Ozieri Basilica di Sant'Antioco

Ozieri
Importante centro del Logudoro, sin dalla preistoria Ozieri è sempre stata una località rilevante nell'ambito degli insediamenti umani, favoriti dalla presenza di ampie grotte e dalla posizione di dominio. La celebre cultura di Ozieri nel Neolitico recente si diffuse in tutta l'Isola. Di notevole interesse la basilica di Sant'Antioco di Bisarcio. La cittadina di Ozieri si trova nel cuore del Nord della Sardegna, in posizione baricentrica fra le strade e le ferrovie che dal Sud dell'isola (Cagliari) si dividono per Sassari - Porto Torres e Alghero (verso Ovest) e Olbia (verso Est). È quindi facilmente raggiungibile dal capoluogo, Sassari (40 minuti di auto), e da Olbia (50 minuti di auto). La città è favorevolmente collegata alla linea ferroviaria per mezzo della stazione di Ozieri-Chilivani da dove è possibile raggiungere i porti di Olbia, Golfo Aranci e Porto Torres. In atobus sono facilmente raggiungibili Sassari, Olbia e Tempio Pausania, oltre a tutti i paesi del territorio della Monte Acuto con cui Ozieri è collegata.

Abitanti: 11.305
Superficie: kmq 245,97
Municipio: via Vittorio Veneto, 11 - tel. 079 781200
Cap: 07014
Guardia Medica: via Rosselli Fratelli - tel. 079 787953
Polizia Municipale: via Vittorio Veneto, 48 - tel. 079 7810000
Biblioteca: piazza San Francesco, 4 - tel. 079 787638 - 781236 Ufficio postale: piazza Garibaldi - tel. 079 7810800

Stemma di Ozieri
Ozieri, olivastro di Meleu

Informazioni turistiche e curisiosità su Ozieri

Ozieri, sin dalla preistoria è sempre stata una località rilevante nell'ambito degli insediamenti umani, favoriti dalla presenza di ampie grotte e dalla posizione di dominio nei confronti della vasta pianura. Più di 120 nuraghi, diverse tombe dei giganti, pozzi sacri, cinte murarie, testimoniano l'importanza della zona.Dalla grotta di San Michele prende il nome la celebre cultura di Ozieri, che nel Neolitico recente si diffuse in tutta l'Isola. Nel corso dell'età romana il territorio di Ozieri acquista ulteriore importanza, ne sono testimonianza i villaggi, le pietre miliari e i ponti. Fra questi il "Pont'ezzu", notevole esempio di architettura monumentale. Nel periodo medievale la zona diviene punto di riferimento del territorio del Logudoro. In questo periodo il paese prende il nome Othieri, toponimo di origine paleosarda che la tradizione vorrebbe far risalire alla presenza di otto villaggi costruiti dove oggi sorge Ozieri. Il territorio ozierese appartiene dall'XI secolo al 1272 alla curatoria di Nughedu nel giudicato di Torres. Già alla fine del '300 Ozieri assume un ruolo predominante nel territorio. Già capoluogo dell'incontrada del monte Acuto, nel XVIII secolo diventò, dopo Sassari, il centro più importante del Capo di Logudoro. Nel corso dei secoli si sviluppa una fiorente economia agricola e zootecnica, già dal periodo di dominazione spagnola. Il centro acquisisce sempre più importanza anche in campo politico-amministrativo: durante il regno Sardo-Piemontese diventa sede del vescovado, del tribunale, capoluogo di provincia, deposito reale per l'allevamento dei cavalli e Carlo Alberto la eleva al rango di città (1836).
Tradizioni Ozieri è un punto fermo nella tradizione sarda per quanto riguarda le arti della musica, della poesia, della letteratura e della lingua; si tengono, in particolar modo a settembre, premi regionali di poesia e manifestazioni musicali, di cori e canti tipici. Famose in tutta l'Isola sono le sue produzioni alimentari tradizionali come la spianata (il pane fine), il formaggio "sa greviera" e i dolci chiamati "sospiri".
Territorio Ozieri è posto a 360 metri d'altitudine nel territorio del Logudoro, su una superficie prevalentemente piana per un totale di kmq 252 ed è il capoluogo della Comunità Montana del monte Acuto. Il centro urbano è arroccato al versante nord della catena montuosa del Goceano. Si affaccia nel vasto bassopiano di Chilivani dove scorre il rio Mannu, uno degli immissari del lago artificiale Coghinas che si trova a nord. A sud si trovano i boschi di monte Littu e Sa fraigada che, oltre a diverse fonti d'acqua, presentano diverse ricchezze floristiche e faunistiche quali ad esempio il falco pescatore, l'astore e il quercino sardo.
Economia Ozieri si basa su una fiorente economia agricola e zootecnica con l'allevamento di ovini, bovini e cavalli. Nel campo alimentare è diffusa la produzione di formaggio, zafferano, dolci tipici (celebri i sospiri), pane (in particolare la spianata) e vini locali nelle zone collinari.


Ozieri, chiesa di Sant'Antioco di Bisarcio

Ozieri, chiesa di Sant'Antioco di Bisarcio

Descrizione: Sant'Antioco di Bisarcio è una delle più grandi chiese romaniche in Sardegna. L'isolamento e la posizione scenografica determinano una singolare combinazione di paesaggio e architettura, che qualifica il sito tra i più affascinanti dell'intero panorama architettonico sardo. Il luogo fu sede della diocesi di Bisarchium/Guisarchum documentata dal 1065-82 e soppressa nel 1503. La chiesa, dedicata a Sant'Antioco Sulcitano, è in pietra vulcanica di cave locali. L'impianto risale a un periodo antecedente il 1090. La pianta è trinavata con abside a est. La navata centrale ha copertura lignea; quelle laterali sono voltate a crociera. L'abside riflette i modi pisani delle maestranze attive nei cantieri dell'isola alla metà del XII secolo. Il portico duecentesco ha sei campate voltate a crociera su pilastri cruciformi. Il piano superiore del portico ha tre ambienti voltati a botte, uno dei quali si affaccia sulla navata centrale. All'interno di questi ambienti, preposti a cappella vescovile e comunicanti con l'episcopio, si trova un camino a forma di mitria. All'esterno si aprono nel primo ordine tre arcate; nel secondo si dispone una serie di archetti a ogiva.
Datazione soggetto: sec. XI

Come arrivare a Ozieri

da Sassari
percorrere la SS 131 in direzione Cagliari, fino all’uscita per la SS 597 seguendo le indicazioni per Olbia e Ozieri, proseguire lungo la SS 597 per Olbia, fino al bivio con indicazione Ozieri.
da Olbia
Da Olbia centro prendere a destra la SS 199 (in direzione Sassari) per 44 km (fino al Km 177); in prossimità di Oschiri girare a sinistra in: SS 597 / E840 per 0.7 km quindi proseguire per 18 Km. sulla SS 199.
da Golfo Aranci
All'uscita da Golfo Aranci seguire le indicazioni per Olbia. Da Olbia prendere la: SS 199 per 44 km (fino al Km 177); in prossimità di Oschiri girare a sinistra in: SS 597 / E840 per 0.7 km quindi proseguire per 18 Km. sulla SS 199.
da Porto Torres
Seguire le indicazioni per Sassari quindi imboccare la SS 131 in direzione Cagliari, fino all’uscita per la SS 597 seguendo le indicazioni per Olbia e Ozieri, proseguire lungo la SS 597 per Olbia, fino al bivio con indicazione Ozieri, pochi metri dopo il rifornitore Agip, e seguire le indicazioni per Ozieri.
da Alghero
Seguire le indicazioni per Olmedo, quindi imboccare la SS 291 in direzione Sassari; quindi la SS 131 in direzione Cagliari fino all’uscita per la SS 597 seguendo le indicazioni per Olbia e Ozieri, proseguire lungo la SS 597 per Olbia, fino al bivio con indicazione Ozieri, pochi metri dopo il rifornitore Agip di "Mesu 'e Rios", e seguire le indicazioni per Ozieri.


Ozieri, Museo Archeologico ex convento delle Clarisse

Scoprire Ozieri

Ozieri è coronata da folta vegetazione di rigogliosi boschi, su terreno in forte pendio con una caratteristica disposizione ad anfiteatro: da ogni suo punto è possibile godere di bei panorami verso la vallata sottostante. Il tessuto urbano è costituito da un fitto intrico di ripide strade gradinate, arricchite da belle pavimentazioni che si aprono in innumerevoli slarghi, piazzette terrazzate o in giardini. Il panorama urbano è caratterizzato dalle tipiche altane o suttee, sorta di loggiati di origine ottocentesca. Nel Medioevo il paese prende il nome Othieri, toponimo di origine paleosarda che la tradizione vorrebbe far risalire alla presenza di otto villaggi costruiti dove oggi sorge Ozieri. Fu intensamente frequentato fin dalla preistoria: dalla grotta di S. Michele prende il nome la celebre cultura di Ozieri, che nel Neolitico Recente si diffuse in tutta l'Isola. Il paese vive poi un felice momento artistico nell'XI secolo con l'edificazione della maestosa basilica di S.Antioco di Bisarcio, e nel XVI secolo grazie alla presenza del cosiddetto Maestro d’Ozieri, uno dei protagonisti del Rinascimento sardo. Già alla fine del '300 Ozieri assume un ruolo predominante nel territorio; già capoluogo dell'incontrada del Monte Acuto, nel XVIII secolo diventò, dopo Sassari, il centro più importante del Capo di Logudoro.




Civico Museo Archeologico Convento delle Clarisse

Il museo ha sede nell'ex-convento settecentesco delle Clarisse, opportunamente restaurato. E’ dedicato all'archeologia del territorio ozierese, ricco di risorse fin dalla preistoria per la presenza di selci pregiate, di una piana coltivabile e di giacimenti metalliferi. L’esposizione è articolata in cinque sezioni. La sezione preistorica ospita parte dei reperti della cultura di San Michele o di Ozieri, provenienti dall’omonima grotta ozierese (che, appunto, ha dato il nome a questa cultura, diffusa in tutta l'isola durante il neolitico recente) e da altre località del territorio. La sezione protostorica è caratterizzata da un notevole numero di manufatti nuragici, tra cui una lamina d’oro e bronzi sia d’uso che cultuali: di particolare importanza il modellino di nuraghe da Cardianu, gli strumenti in bronzo da Baldosa, i pesi in piombo, un lingotto "ox-hide" da Bisarcio, il bronzetto del "pugilatore" da San Luca. La sezione storica mostra miliari, stele, reperti da necropoli e luoghi di culto di età romana, nonché manufatti ornamentali in bronzo, argento e oro ed elementi di abbigliamento risalenti all’alto e al basso Medioevo. Una sezione è dedicata alla numismatica, con una nutrita serie di monete a partire dall’età greca coloniale e fino al periodo sabaudo. La quinta sezione è costituita dalle donazioni effettuate dagli eredi di eminenti cittadini ozieresi e comprendono, tra l’altro, una serie di ritratti, fotografie ed oggettistica d’epoca, documentazione storica.
Informazioni
Indirizzo: piazza P. Micca, Ozieri
sito web:
www.ozierimuseoarcheologico.it

Museo Taverna dell'Aquila
L'ambiente, arredato con gusto naif, stupisce per la ricchezza dei materiali esposti secondo un criterio forse improntato più al sentimento che ad una moderna didattica museale, ma che comunque incuriosisce e conquista rapidamente il visitatore. È il risultato della lunga ricerca di Giuseppe Saba, nativo di Ozieri, che ha raccolto, salvandoli da una sicura dispersione, una notevole quantità di oggetti di uso comune legati alla civiltà contadina e alle antiche botteghe artigianali ozieresi. La Taverna dell'Aquila, un'esposizione a metà strada tra una taverna e un museo etnografico, prende il nome da un'emblematica aquila impagliata, dono della famiglia dell'illustre pittore ozierese Giuseppe Altana. Il tema del percorso riguarda le attività artigianali, la civiltà contadina, il collezionismo enologico e la mineralogia.  Informazioni utili Indirizzo: via Tempio 6, 07014 Ozieri.


Testi tratti dal Sito del Comune di Ozieri

Storia di Ozieri La cittadina di Ozieri è situata su un terreno in forte pendio con una caratteristica disposizione ad anfiteatro. Con circa 12 mila abitanti e un territorio che si estende per circa 273 Km quadrati. È la capitale del Logudoro. La storia, la cultura, le tradizioni... Ozieri, sin dalla preistoria è stata sempre una località rilevante nell’ambito degli insediamenti umani, favoriti dalla presenza di ampie grotte e dalla posizione di dominio nei confronti della vasta pianura. Già nel neolitico, al momento della nascita dei primi villaggi, Ozieri diviene centro importante per la civiltà dell’epoca. Infatti, i pregevoli manufatti in ceramica decorata trovati nelle Grotte di S.Michele sono considerati i più significativi di questa civiltà diffusa in tutta la Sardegna e per questo identificata appunto come Cultura di Ozieri (3500-2700 a.C.), una delle culture più significative di quel periodo nel Mediterraneo (reperti nel locale Museo Archeologico). Anche nel periodo nuragico il territorio di Ozieri presenta un numero di insediamenti tale da evidenziare una consistente densità di popolazione per l’epoca. Più di 120 nuraghi (densità fra le più alte in Sardegna), diverse tombe dei giganti, pozzi sacri, cinte murarie, testimoniano l’importanza rappresentata dalla zona. In particolare il grande Nuraghe Burghidu è esempio notevole con la sua struttura complessa a tre torri, che ancora oggi svetta in posizione dominante sulla piana. Nel corso dell’età romana il territorio di Ozieri acquista ulteriormente importanza, in particolare la zona diviene crocevia delle strade che collegavano Karalibus con i porti di Turrem e Olbia. Ne sono testimonianaza i villaggi, le pietre miliari e soprattutto i ponti. Fra questi bellissimo esempio è il Pont'Ezzu, notevole esempio di architettura monumentale, ancora oggi è uno dei monumenti più interessanti del territorio. Nel periodo medievale la zona diviene il riferimento importante di un vasto territorio definito come “Logudoro” per la sua importanza economica rispetto dell’intera Sardegna. Ozieri rappresenta sempre più un centro di notevole importanza politico-amministrativa e militare. Già capoluogo della curatoria del Monte Acuto, durante la dominazione spagnola, acquista nei secoli sempre più considerazione grazie anche alla presenza di facoltose famiglie nobiliari che determinano lo sviluppo delle attività legate all’allevamento del bestiame. Durante il regno sardo-piemontese Ozieri diviene sede del Vescovado e del Tribunale, Capoluogo di Provincia e deposito Reale per l’Allevamento dei cavalli. Proprio per questa rilevanza nel 1836 il Re Carlo Alberto la eleva al rango di Città. Con la nascita dello Stato Italiano, Ozieri ha il grande onore di mandare in Parlamento come proprio deputato Giuseppe Garibaldi. Fra le varie iniziative in favore della Città intraprese dall’eroe dei due mondi, ricordiamo quella che ha portato all’istituzione ad Ozieri di una delle prime scuole tecniche italiane. Proprio l'istruzione diviene nel tempo una delle risorse della Città, grazie anche alla presenza del Seminario Vescovile. In varie fasi storiche l’evoluzione dell’attività scolastica è costante. Nascono le elementari, il Ginnasio, l’avviamento all’indirizzo agrario e le scuole scientifiche e tecniche. Ancora oggi Ozieri rappresenta il riferimento per l’istruzione in una ampia area del centro nord-sardegna e si sta operando per l’avvio del centro per gli studenti universitari. Dal punto di vista culturale Ozieri rappresenta per la Sardegna un importante simbolo unanimemente riconosciuto, ha sempre rappresentato infatti un riferimento per la cultura isolana. Nel 500 un pittore conosciuto come Il Maestro di Ozieri arricchisce diverse chiese del nord Sardegna con pregevoli opere in stile manieristico con innovative influenze nord-europee. Nel finire del ‘700 un patrizio ozierese Francesco Ignazio Mannu è autore dell’inno conosciuto in Sardegna come “Procurade 'e moderare barones sa tirannia” divenuto nei moti contro i piemontesi la marsigliese sarda.  Nell’800 famosi poeti ozieresi fanno il giro delle piazze sarde per dare spettacolo con il loro estro artistico. Negli anni ’50 nasce il Premio Ozieri per la Letteratura Sarda. Dopo oltre 40 edizioni è certamente il passaggio obbligato per gli autori di poesia e prosa in lingua sarda. Il Premio ha costituito negli anni un prezioso strumento di codificazione della produzione letteraria in Sardegna. Altrettanta rilevanza riveste Ozieri nell'ambito della musica sarda con la presenza da oltre 30 anni di un premio denominato “Usignolo della Sardegna” dedicato al tradizionale cantigos a chiterra e con la presenza del Coro di Ozieri che ha svolto un'opera di ricerca e recupero della radicata tradizione polivocale. Il centro storico di Ozieri rappresenta una notevole risorsa culturale e turistica. Palazzi dall'influenza spagnola e neoclassica, creano una simbiosi perfetta con chiese, ex conventi, fontane. Tutto impreziosito da caratteristiche architettoniche particolari come le tradizionali “altane”, terrazze chiuse da colonnati. Un riferimento storicamente importante è la Piazza Cantareddu, sede delle feste, degli eventi della Città e delle seguitissime esibizioni di cantadores e poetas improvvisatori. Da questa si possono agevolemente raggiungere l'antico Ortu ‘e su Conte, ora piazza Garibaldi, la piazza della Chiesa e Antico Convento di San Francesco, il Duomo e la monumentale Fonte Grixoni, realizzata sul finire dell'800 su un antica fonte di epoca spagnola. Una interessante opera di recupero ha inoltre valorizzato il centro storico tramite la sistemazione di strade in selciato e la realizzazione in edifici antichi di musei e centro sociali quali il Museo Archeologico allestito presso il bellissimo complesso dell'Antico Convento delle Clarisse, Il Museo di Arte Sacra, Il Centro di documentazione della Lingua sarda, il Museo dell'Arte Molitoria e il Museo della Panificazione. Dal punto di vista socio economico, Ozieri con i suoi 11.000 abitanti rappresenta il centro di riferimento per il territorio del Monte Acuto e quindi è sede di enti, uffici e istituti scolastici. Fra gli altri hanno sede a Ozieri: la Comunità Montana, l'Ospedale e il Distretto Sanitario, il Consorzio Industriale, il Consorzio di Bonifica, l'Istututo Incremento Ippico, la Stazione Ferroviaria, la Stazione degli autobus, l'Ersat, l'Ispettorato Agrario, la Stazione Forestale, il Commissariato di PS, la Compagnia di Carabinieri, l'Ufficio delle Entrate e del Registro, l'Inps, l'Istituto Tecnico per Ragionieri, Geometri e Agrario, il Liceo Scientifico, il Liceo Classico.  Fra le strutture sociali il teatro civico, la piscina, il palazzetto dello sport., diverse ludoteche e biblioteche. L'economia è prevalentemente indirizzata verso la produzione agro-zootecnica con presenze notevolissime di capi ovini e bovini altamente selezionati e allevati con moderne tecniche produttive. Interessante anche lo sviluppo delle attività di produzione agro-alimentare: carni, formaggio, pane, dolci tipici. In questo ambito si sta realizzando un interessante programma di valorizzazione delle produzioni tipiche in particolare del pane fine di Ozieri, conosciuto anche oltre la Sardegna come Spianata di Ozieri, per la quale si stanno realizzando progetti interessanti quali la costruzione di antichi forni e l'adesione all'Associazione Nazionale Città del Pane. Altri progetti prevedono la tutela e la valorizzazione dei dolci tipici di Ozieri: Sospiri e Copulettas, del formaggio Greviera (una produzione importata nel corso del Regno Sardo Piemontese che si sta riscoprendo oggi) e dei vini tipici prodotti in collina. Va sviluppandosi anche la produzione industriale ed artigianale favorita dalla disponibilità di aree attrezzate comunali, private e del consorzio industriale Z.I.R. di Chilivani. Importanti e molto seguite sono le fiere che si tengono presso il Quartiere Fieristico di San Nicola: la Mostra Provinciale dei Bovini e la Rassegna Agro-Alimentare che si svolgono ad Aprile e la Fiera dell'Artigianato che si svolge a settembre. Altrettanto seguite sono le corse di cavalli che richiamano amatori anche oltre l'Isola presso l'Ippodromo di Chilivani, la più importante struttura ippica della Sardegna.


Il Pane fine di Ozieri Noto anche oltre la Sardegna come Spianata di Ozieri, è un pane antichissimo arrivato immutato fino ai nostri giorni. Immancabile nelle tavole del Logudoro, sia nel quotidiano che nelle giornate di festa, è molto usato anche durante il lavoro dai contadini e pastori grazie alle sue capacità di mantenere gusto e fragranza inalterate per giorni. Ancora oggi nei panifici moderni viene confezionato con acqua, sale, lievito e il migliore semolato di grano. Si tratta di un pane adatissimo ad accompagnare zuppe, minestre, insalate, carni, latte o yogurt. Pratico per veloci spuntini, come “puppias” (bamboline di salsiccia o formaggio), è largamente usato a modo di tagliere per la carne arrosto. Può rappresentare un’ottima base per piatti tradizionali e rivisitati.Per tutelare e valorizzare la Spianata di Ozieri, l’Amministrazione Comunale insieme con il Consorzio per la Spianata (che comprende forni di Ozieri, Nughedu, Ardara e Ittireddu) sta realizzando una serie di iniziative, fra le quali la costruzione di un antico forno nel centro storico e l’importante adesione all’Associazione Nazionale Città del Pane, della quale fanno parte altri 30 comuni italiani, particolarmente legati alla storia del proprio pane.


Le Ricette col pane fine Il pane fine di Ozieri, per la sua caratteristica di conservare la morbidezza e la fragranza per diversi giorni, è largamente consumato in Sardegna per accompagnare zuppe, minestre, insalate, carni, latte o yogurt. Pratico anche per veloci spuntini, usato come "puppias" (letteralmente "bamboline di pane", ossia rotolini di pane, nati con ripieno di formaggio e salsiccia. Viene utilizzato anche come tagliere per la carne arrosto; è un ottimo ingrediente per piatti tradizionali di semplice preparazione.


Zuppa all'Ozierese

Preparare il brodo con della carne di pecora, nel quale si farà sciogliere una bustina di zafferano di Ozieri, imburrare la teglia e disporvi il pane fino raffermo, alternando strati di formaggio pecorino grattugiato e brodo. Ricoprire l'ultimo strato con abbondante formaggio e informare per circa 15 minuti in forno a 180°.



Pane a fittas

Tagliare a pezzi non troppo grandi il pane raffermo, farlo sbollentare per qualche minuto in abbondante acqua salata, fino a quando i pezzi di pane non tenderanno ad arricciars; scolarli e condirli con salsa di pomodoro e pecoriono grattugiato.





Pane di Ozieri con formaggio e finocchietto

Aprire in due una spianate e disporvi delle fette non troppo sottili di pecorino fresco e del finocchietto selvatico, dopo averlo fatto sbollentare per qualche minuto in acqua acidula. Chiudere la spianata e adagiarla sulla graticola o sul forno di casa lasciandola arrostire da entrambi i lati.

Servire calda.


S'Arrustisciula

In uno spiedo infilzare un pezzo di lardo grosso circa 4 centimetri e farlo sciogliere sulla fiamma; lasciar cadere le gocce di grasso sulla spianata. Sempre con lo spiedo si possono arrostire salsicce e formaggio.



Informazioni turistiche e curiosità su Ozieri. Enogastronomia locale. Itinerare del gusto. Un antico formaggio di Ozieri: Sa Greviera


I Formaggi

Un antico formaggio di Ozieri: Sa Greviera
La presenza dei pascoli del Campo di Ozieri ha favorito nei secoli l’allevamento del bestiame allo stato brado. Nel corso del Regno Piemontese, furono trapiantati bovini di razza Bruno-Alpina e fu anche favorita la produzione di formaggio vaccino tipo la Greviere montana. Il batterio propionico che determina la caratteristica occhiatura di questo tipo di formaggio è ancora presente e diffuso nella piana ozierese. Dimenticato per decenni, ora l’Amministrazione Comunale sta cercando di rilanciarlo come prodotto di nicchia ottenendo incoraggianti successi. Grazie alle caratteristiche di genuinità del latte, Sa Greviera, è un formaggio molto ricercato per il suo tipico gusto ed è apprezzato sia giovane che stagionato, anche come condimento sui primi piatti.


Vini e piatti tipici

Fra i piatti tipici della cucina ozierese non possono mancare i famosi maccarrones de ungia o de ferrittu conditi con sugo di lepre o cinghiale, il Fave e lardo, le fave con joddu, su tattaliu, e la carne arrosto di porcetto e agnello. Recentemente si è sviluppata ad Ozieri anche una produzione di zafferano che si distingue per il particolare gusto. Diffusa anche la preparazione di piatti con prodotti dell'orto, cipolle (in una varietà locale ricercata), patate e fagioli e frutti spontanei della terra: finocchietti selvatici, asparagi, funghi soprattutto prataioli e antunna, e le lumache.In primavera era uso nella Piana di raccogliere "Sa tùvara", un piccolo tartufo che veniva usato come condimento o fritto come le patate. I vini della zona sono prodotti con vitigni tipici coltivati in collina e vengono consumati nelle cantine e nelle sedi dei gremi nelle strette e caratteristiche vie del centro.  Ora si sta cercando di valorizzare gli antichi vitigni autoctoni ed in particolare "Alvarega", "Redagliadu" e "Muristellu".


I dolci di Ozieri: rinomati Sospiri e delicate Copulettas

I dolci di Ozieri sono molto apprezzati e ricercati. In particolare i famosi Sospiri di Ozieri, deliziosi bon bon di pasta di mandorle, miele, limone, ricoperti di glassa fine e avvolti in carta colorata. Sono molto diffusi in Sardegna e sono distribuiti anche oltre l'Isola.

Un cenno a parte meritano anche le delicatissime Copulettas, barchette ripiene di leggero pan di spagna e mandorle, ricoperto da glassa bianchissima. Molti altri dolci della tradizione sarda possono essere degustati a Ozieri, riscoprendo antichi e genuini sapori: casadinas, teliccas, papassinos, seadas, origliettas, cattas e biscotti "savoiardi".




L'Amministrazione Comunale ha costituito un Comitato di Tutela per il Sospiro di Ozieri per cercare forme di valorizzazione e tutela del dolce di Ozieri.








Copulette di Ozieri
Copulette di Ozieri

Ricetta della Copulettas  “is pastissus”

Ingredienti Per la sfoglia:
500g di farina
50g di zucchero
100g di strutto
Un pizzico di sale
Ingredienti Per il ripieno:
400g di mandorle macinate
350g di zucchero
5 uova intere
Ingredienti Per la cappa (Glassa):
2 albumi
150g di zucchero a velo
due cucchiai di liquore Anice
Preparazione Versare la farina a fontana sulla spianatoia. Sciogliere lo strutto a bagnomaria e versarlo al centro della farina insieme a 50g di zucchero e un pizzico di sale. Lavorare gli ingredienti in modo da ottenere una pasta liscia e morbida e fare riposare per almeno un ora. Pelare le mandorle e farle tostare leggermente nel forno, poi macinarle finemente. Mettere le 5 uova in una zuppiera e lavorarle a lungo con 350g di zucchero. Quando il composto è denso e spumoso, unire le mandorle e amalgamarle bene. Con il mattarello stendete la pasta in due sfoglie simili, e su una delle due, a distanze regolari, versate dosi del ripieno. Poi ricoprite la sfoglia imbottita con l’altra, e utilizzando un bicchiere capovolto, ricavate le Copulette, facendo ben attenzione a sigillarne i bordi con le dita. Ungete con dello strutto una teglia, adagiatevi i dolcetti e passateli in forno tiepido per circa mezz’ora. Le Copulette, una volta raffreddate, dovranno essere decorate con un sottile strato di glassa. La glassa potrete realizzarla facendo cuocere a bagno maria gli albumi montati a neve con 150g di zucchero a velo e due cucchiaidi liquore Anice e utilizzarla per decorare “is pastissus” dopo che saranno stati tolti dal forno e ben freddi.


 

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