NURAGHE MIUDDUProvincia - Nuoro
Comune - Birori
Località - Miuddu
Posizione - IGM Foglio 206 I NO Macomer 40°16’04” - 3°37’35”
Quota - m 486 s.l.m.
Catasto - Foglio 4; Mappale 12
Il monumento si trova sul versante meridionale della SS Macomer-Nuoro, all’altezza del km 90,60, a controllo di una via naturale e a dominio della piana di Birori, sulla linea di confine dei territori di Birori e Bortigali: a breve distanza, verso Est, la tomba di giganti omonima, e il Nuraghe Nuscadore a NO. Si tratta di un nuraghe complesso, definito in pianta dopo recenti scavi (1995), costituito da una torre centrale racchiusa da un bastione con tre torri d’angolo sporgenti da due cortine rettilinee e da una terza curvilinea.
Come arrivare Il monumento si trova a destra della SS 129 da Macomer a Nuoro, all'altezza del km 90,6, poco oltre l'abitato di Birori.
Il monumento è ubicato sul margine di un pianoro che domina sulla piana di Birori, nel Marghine, regione della Sardegna centro-settentrionale. Il Miuddu è un nuraghe complesso, costituito da una torre centrale racchiusa da un bastione trilobato (lunghezza m 31; larghezza m 26,50; altezza m 5,30). Alla torre centrale, a pianta circolare (diametro m 11,00), si accede oggi attraverso l'apertura della scala sul piano di svettamento, mentre l'ingresso originario è obliterato dai crolli. Dalla scala, elicoidale (lunghezza m 10,00; larghezza m 1,00; altezza m 2,10), si accede al corridoio, dotato di una nicchia, che immette nella camera centrale. Questo ambiente, a "tholos" (diametro m 5,00-5,30; altezza m 7,20), presenta tre nicchie disposte a croce. La nicchia sul lato sinistro è poligonale (profondità m 2,50; larghezza m 0,60/1,50; altezza m 2,75) e a sezione ogivale; quella sulla parete frontale (profondità m 2,48; larghezza m 1,07) presenta un ingresso che immette in un corridoio curvilineo (lunghezza m 9,00); la terza nicchia presenta due vani contrapposti di difficile definizione perché ostruiti dal crollo.
Presso la terza nicchia, sul piano pavimentale della camera, si apre un pozzo "a bottiglia" (diametro max. m 1,70; profondità m 1,76), il cui paramento murario è realizzato con blocchi di piccole dimensioni disposti a filari.
Le pareti della camera sono realizzate con blocchi poligonali di varie dimensioni, posti in opera a filari irregolari con numerose zeppe di rincalzo. Il bastione - con ingresso rivolto a S - ingloba tre torri a pianta circolare ubicate sul lato N (diametro m 7,20), ovest (diametro m 7,30 x m 6,40), e S (diametro m 7,00). Sul lato E curiosamente non compare la quarta torre, che la forma quadrangolare del bastione porterebbe a supporre. Il monumento è circondato da un ampio antemurale (lunghezza m 70; spessore m 2,00; altezza m 1,50/2,00) che ingloba, sul lato S, una capanna a pianta circolare con ingresso rivolto a N (diametro m 9,10; spessore m 1,40/1,60; altezza m 1,20). Il complesso è databile al 1400-1000 a.C.
Nelle immediate vicinanze è presente una tomba di giganti.
Storia degli scavi È stato scavato nel 1995 da Alberto Moravetti e Elisabetta Alba.
Bibliografia
A. Della Marmora, Voyage en Sardaigne ou description statistique, phisique et politique de cette ile avec des recherches sur ses productions naturelles et ses antiquités, II (antiquités), Paris, A. Bertrand-Torino, J. Bocca, 1840, p. 82;
A. Taramelli, "Fogli 205-206: Capo Mannu-Macomer", in Edizione della carta archeologica d'Italia al 100.000, 57, Firenze, Istituto geografico militare, 1935, p. 62;
A. Moravetti, Il patrimonio archeologico del Comune di Birori: piano particolareggiato di censimento, valorizzazione e fruizione, Cagliari, Pisano, 1985, fig. 10;
M. Sequi, Nuraghi: manuale per conoscere 90 grandi torri megalitiche della Sardegna, Robbiate, Multigraf, 1985, p. 50;
E. Alba, "Birori (Prov. di Nuoro): scoperte e scavi preistorici in Sardegna nell'anno 1995", in Rivista di scienze preistoriche, I-II, 1995, XLVII, 1996, Firenze, 1997, pp. 465-467;
A. Moravetti, Ricerche archeologiche nel Marghine-Planargia, collana "Sardegna archeologica. Studi e monumenti", 5/I, Sassari, Carlo Delfino, 1998, pp. 299-305.