Sennori, poco distante da Sassari e Sorso, si trova nei pressi di alcuni rilievi calcarei che dominano il golfo dell'Asinara. La sua particolare posizione geografica permette quindi di affacciarsi su uno splendido panorama sulle coste di tutto il golfo. Il territorio è ricco di fertili vallate dove possiamo trovare oliveti, frutteti, vigneti e distese di macchia mediterranea ricche di alloro, mirto, corbezzolo e pungitopo. Sennori è ricco di risorse culturali e naturalistiche, in particolare il suo territorio custodisce diverse testimonianze prenuragiche e nuragiche come le domus de janas dell'orto del Beneficio Parrocchiale e i nuraghi Sa Pattada, San Biagio, Chercos, Iscala de Todde e la tomba dei giganti di Oridda che si alternano a panorami mozzafiato. La presenza dell'uomo nel territorio risale all'età nuragica e prenuragica, ma è durante il periodo romano che Sennori conobbe il momento di maggior sviluppo insieme al vicino centro di Sorso e ad altri villaggi vicini. Nel Medioevo il paese faceva parte della curatoria della Romangia nel giudicato di Torres. Alla fine del XIV secolo arrivarono gli aragonesi e il paese fu ceduto alla famiglia De Senay Pilo y Castelvì nella baronia denominata "Encontrada de Romangia". Nel 1723 Sennori e la Romangia, passarono alla famiglia degli Amat che governarono fino alla fine del feudalismo in Sardegna. L'economia di Sennori si basa sul commercio, anche se il paese è famoso soprattutto per l'attività artigianale, in particolare per i cestini realizzati intrecciando le foglie tagliate ed essiccate della palma nana.
Sennori da Scoprire
La vita di Sennori è sempre stata fortemente legata alla storia dell'acqua e dell'agricoltura come dimostrano i monumenti più caratteristici della civiltà nuragica, come i pozzi sacri e le fontane dislocate nel territorio. L'acqua rivestiva un ruolo essenziale sin dai tempi più antichi e ad essa venivano attribuiti poteri magici e terapeutici. Tra i monumenti più importanti da visitare ci sono la domus de janas del Beneficio Parrocchiale, scavata in un costone calcareo utilizzato come cava sotto l'orto della chiesa di San Basilio; la tomba dei giganti di Oridda interamente scavata nella roccia e vari nuraghi monotorre dislocati nel territorio comunale.
Tra le chiese, invece, ricordiamo la chiesa parrocchiale di San Basilio Magno situata nella parte alta del paese, risalente al 1500 e restaurata intorno al 1945; la chiesa di Santa Croce, più antica di quella di San Basilio, che conserva un altare ligneo del 1700 e la piccola chiesa di Santa Lucia in onore della quale viene organizzata ogni anno un'importante festa ricca di intrattenimenti folkloristici. La chiesa ottocentesca di San Giovanni, invece, si trova fuori dal centro abitato, sulla strada per Osilo; la festa in onore del santo è la più importante, si svolge l'ultima domenica di giugno e prevede una parata a cavallo e una processione con i costumi tradizionali provenienti da tutta la Sardegna. A Sennori vengono organizzate diverse manifestazioni culturali tra le quali il Simposio Internazionale di Scultura al quale partecipano artisti di livello mondiale, il paese viene trasformato in un vero e proprio laboratorio di arte e scultura arricchito da numerose mostre e spettacoli. A febbraio abbiamo il premio "Romangia" di letteratura sarda e a luglio il festival internazionale dei gruppi folk. Sennori vanta ben quattro varianti del costume tradizionale femminile, tra i più belli e preziosi di tutta la Sardegna. Il costume da sposa è il più famoso perché finemente lavorato con fili d'oro e perle di strass che arricchiscono l'organza e la seta. L'abito giornaliero è più semplice ma anch'esso molto ricamato; il costume da lutto è sobrio ed elegante, la sua particolarità è data dal fatto che il costume prevede che la donna debba indossare due ampie gonne, una delle quali viene sollevata per coprire il capo, la vedova in questo modo si estranea dal mondo che la circonda.
Storia La presenza dell'uomo nel territorio del comune di Sennori risale a tempi antichissimi ed è testimoniata dai numerosi ritrovamenti effettuati. La domus de janas dell'orto del Beneficio parrocchiale, quel che rimane dei nuraghi di "Sa pattada", "Iscala de todde", "San Biagio" e "Chercos" e la tomba dei giganti di Oridda, confermano che la zona fu abitata fin dalle età nuragica e prenuragica. Durante il periodo romano Sennori, costituito in villa o civitas, conobbe un importante sviluppo che si spiega con la vicinanza al più importante centro di Sorso. Nel Medioevo il territorio appartenne alla curatoria della Romangia, del giudicato di Torres. Alla fine del XIV secolo, caduta la Repubblica sassarese, fu assoggettato al dominio degli aragonesi e, posseduto dalla famiglia De Senay Pilo y Castelvì, entrò a far parte della baronia denominata "Encontrada de Romangia". Intorno al 1430 passò sotto il controllo della famiglia Gambella. Il capo famiglia, Gonario, una volta divenuto feudatario nominò il figlio Antonio suo unico erede universale con la clausola che nel caso in cui fosse mancato un discendente maschio, il feudo e gli altri beni sarebbero dovuti andare ai figli maschi delle figlie Rosa, Maddalena e Marchesa. Nel 1723 Sennori e la Romangia, passarono alla famiglia degli Amat che governarono fino alla fine del feudalismo in Sardegna.Tradizioni Le tradizioni religiose sono legate principalmente alla festa di San Giovanni Battista, che si svolge l'ultima domenica di giugno presso l'omonima chiesetta campestre. La manifestazione prevede una suggestiva parata a cavallo e a piedi con costumi tradizionali provenienti da tutta la Sardegna.
Territorio Il paese sorge nella regione della Romangia a un'altitudine di circa 220 metri sul livello del mare, sul fianco di una collina da cui, nelle giornate di cielo sereno, è possibile vedere le coste della Corsica. Il territorio è ricco di verdi vallate, le più notevoli la vallata Priedu, quella di Sutis, del Nigolosu e la vallata Terràcula, arricchite dalla presenza di uliveti, frutteti e vigne. Da segnalare la presenza di siti e monumenti che testimoniano come la zona fu da sempre caratterizzata da importanti risorse naturali e culturali. Domus de janas, nuraghi e tombe dei giganti si alternano a paesaggi mozzafiato. I terreni che circondano il centro abitato sono avvolti nella macchia mediterranea. Tra le piante arboree presenti sono da ricordare il carrubo, l'oleastro e l'alloro, tra quelle arbustive il mirto, il lentisco, la fillirea, il corbezzolo, l'alaterno e il pungitopo.
Economia L'economia del paese si basa sull'agricoltura, la viticoltura e l'allevamento. Radicate nel patrimonio culturale locale, sono da segnalare le attività artigianali legate alla realizzazione di ceste e corbe ottenute dall'intreccio di foglie di palmizio nano. La vicinanza con Sassari ha da sempre favorito le attività di tipo commerciale.