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Sassari Turismo :: Storia cultura e tradizioni della città dei Candelieri e della Cavalcata Sarda. Informazioni sull'enogastronomia e le ricette sassaresi, sui Musei e sui Monumenti da vedere, sui luoghi e le spiagge da visitare. Scopri i Servizii turistici presenti in città e nei dintorni dove dormire e dove mangiare. - Le Vie della Sardegna :: Partendo da Sassari Turismo, Notizie Storiche e Attuali sulla Sardegna, Sagre Paesane e Manifestazioni Religiose, Cultura e Cucina Tipica Sarda, Monumenti da visitare, Spiagge e Montagne dell'Isola. Turismo in Sardegna, itinerari enogastrononici e culturali, suggerimenti su B&B, Agriturismi, Hotel, Residence, Produttori Prodotti Tipici, presenti nel territorio. Informazioni e itinerari su dove andare, cosa vedere, dove mangiare, dove dormire sul Portale Sardo delle Vacanze e dell'Informazione. Sardegna Turismo dove andare e come arrivare, tutte le notizie che vuoi conoscere sull'Isola più bella del Mediterraneo. Scopri sul Portale Le Vie della sardegna le più belle località turistiche dell'Isola e la loro storia, i personaggi illustri e di cultura nati in terra Sarda.

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Sassari Turismo :: Storia cultura e tradizioni della città dei Candelieri e della Cavalcata Sarda. Informazioni sull'enogastronomia e le ricette sassaresi, sui Musei e sui Monumenti da vedere, sui luoghi e le spiagge da visitare. Scopri i Servizii turistici presenti in città e nei dintorni dove dormire e dove mangiare.

Località > Sassari > Sassari
La Città di Sassari è teatro di eventi festosi che ogni anno attraggono numerosi visitatori, come la famosa Cavalcata Sarda. L'economia è prevalentemente basata sul settore terziario.

Sassari

Città fondata nel XII secolo dalle popolazioni della zona costiera fuggite alle incursioni barbariche. Il suo nome è citato per la prima volta in un antico registro risalente al 1131. La cittadina è teatro di eventi festosi che ogni anno attraggono numerosi visitatori, come la famosa Cavalcata Sarda. L'economia è prevalentemente basata sul settore terziario.

Abitanti:
130.000
Superficie: kmq 547,38
Municipio: piazza del Comune, 1 - tel. 079 279337
Cap: 07100
Guardia medica: Via Sardegna 56 - tel: 079 2062222
Polizia municipale: via Carlo Felice, 8 - tel. 079 274100
Biblioteca: piazza Tola - tel. 079 2017500
Ufficio postale: via Brigata Sassari, 11 - tel. 079 2019311



Come Arrivare e Muoversi in Città

Aeroporto di Alghero-Fertilia “Riviera del Corallo” a circa 35 km.
Dall’aeroporto è possibile raggiungere il centro di Sassari tramite:
Bus-Navetta: A.R.S.T. (Numero Verde 800 865 042) 30 minuti di viaggio.
Taxi: Tel 079 935035, 079 935039
Autovettura a noleggio: in aeroporto sono presenti le principali compagnie di autonoleggio
Avis 079 935064/Euroservice 079 936059/Hertz 079 935054/ Maggiore 079 935045/ Sardinya 079 935060
VIA MARE
Porto di Porto Torres a circa 18 km dal centro cittadino. Dal porto è possibile raggiungere il centro di Sassari tramite:
Bus-Navetta: ARST (Numero Verde 800 865 042) 30 minuti di viaggio.
In treno: Trenitalia (Call Center 892021)
IN AUTO
Sassari - Olbia Strada statale 597: 100 km
Sassari - Golfo Aranci: 119 km
Sassari - Cagliari Strada statale 131: 210 km
Sassari - Porto Torres Strada statale 131: 18 km
Sassari - Alghero/Fertilia Strada statale 291: 35 km
Sassari - Cagliari/Elmas Strada statale 131: 200 km
Sassari - Palau Strada statale 200: 140 km
Sassari - S.Teresa Strada statale 200: 100 km
MUOVERSI IN CITTÁ
Per informazioni ed erogazione dei biglietti per gli autobus Azienda Trasporti Pubblici di Sassari. InfoPoint in Via Tavolara, nei pressi dei Giardini Pubblici (Tel 079 2008115)
Linea Metro di superficie ARST: Piazza della Stazione - Emiciclo Garibaldi / Tel 079 2639200

Palazzo Ducale Sassari, ingresso. Informazioni turistiche e curiosità storiche e culturali su Sassari.
Palazzo Ducale Sassari, facciata
Sassari, capoluogo di Capo di Sopra, si è sviluppata in seguito ad un aggregamento di villaggi distinti, come dimostra la nomenclatura di alcuni monumenti quali San Pietro di Silki, San Giacomo di Taniga, San Giovanni di Boscove. Il nome della città è citato per la prima volta in un antico registro risalente al 1131, ritrovato nel monastero di San Pietro in Silki, ubicato in periferia. È indubbio che la città goda di una interessante stratificazione storica che la vede protagonista di ampliamenti e piani urbanistici susseguitisi fino agli anni contemporanei. L'eleganza delle sue vie commerciali, il fascino del centro storico con case medioevali su viuzze tortuose, le suggestioni degli altari barocchi in legno dorato all'interno delle chiese: numerose sono le attrattive di Sassari, distesa su un tavolato che guarda verso l'Asinara. Il tessuto del centro urbano gravita intorno alla cattedrale di San Nicola, la cui facciata fittamente ornata domina su un'area di recente interessata da scavi archeologici.
Città vivace, che alla bellezza unisce la virtù dell'ospitalità, Sassari è teatro di eventi festosi e animati che ogni anno attraggono numerosi visitatori. Il 14 agosto si celebra la festa dei Candelieri: i membri dei gremi - antiche corporazioni di arti e mestieri - accompagnano in processione da piazza Castello alla chiesa di Santa Maria di Betlem 10 imponenti ceri di legno decorati che rappresentano le rispettive categorie dei gremi. La festa, dalle origini antichissime, è dedicata alla Madonna Assunta. Sassari vive un appuntamento di puro spettacolo anche in occasione della celebre Cavalcata, che si svolge la penultima domenica di maggio in occasione dell'Ascensione, con esibizioni di abilissimi cavalieri impegnati in virtuosismi equestri. Non solo festa: la città è un rinomato centro di tradizioni enogastronomiche, che regalano piatti in grado di rendere indimenticabile una visita alla città. In primo luogo le lumache, preparate con ricette diversificate e saporite; ed anche la rinomata "ziminata", un prelibato piatto fatto con interiora di vitello arrosto.
La Città Sassari capoluogo della provincia più vasta d'Italia, è ubicata a nord ovest della Sardegna. Ha una popolazione di 130000 Abitanti. Estensione del territorio 546 kmq Altitudine 225 m l/m. E' la seconda città dell'isola per numero di abitanti ed è il terzo Comune d'Italia dopo Roma e Ravenna per estensione territoriale. Sorge su un tavolato calcareo inclinato verso il golfo dell'Asinara, ed è circondato da un territorio collinoso nella parte sud - est; tuttavia presenta anche un'ampia estensione pianeggiante denominata "Nurra" nella parte nord-ovest. Intorno ad un centro storico otto - novecentesco, la città dal 1837 si è estesa oltre le mura dando luogo a ben 13 borgate,  con significativi insediamenti urbani, situate a raggiera verso il mare. La costa, che si estende per 32 km, è alta, frastagliata e sabbiosa e ricca di alcune note spiagge tra cui Platamona, Fiume Santo, Argentiera, e Porto Ferro che ne segnano i confini.Il clima è marittimo, mite e temperato. l suo territorio presenta vaste aree coltivate a orti, vigneti e uliveti, ed una parte ancora integra di macchia mediterranea. Qui si trovano alcune tipiche piante che caratterizzano l'intera isola, quali fra le altre il corbezzolo, il mirto, il lentischio e il cisto, che ne connotano il tipico profumo e il colore.
Essendo un Comune di considerevole vastità territoriale, Sassari presenta una varietà ambientale che alterna brevi tratti di spiagge bianche a decine di chilometri di scogliere aspre. Alcuni stagni offrono rifugio ideale per la riproduzione e la vita di rarissime specie di uccelli tra i quali il pollo sultano, ormai in estinzione nel resto dell'Italia, e presente qui e in poche altre zone dell'isola. A poca distanza dal centro urbano si apre il lago di Baratz, l'unico lago naturale della Sardegna, protetto da tamerici e pini, ambiente di un'avifauna simile a quella degli stagni, dimora del cinghiale sardo. Sul litorale nord - ovest si possono riscoprire antiche zone minerarie, sfruttate sin dai tempi dei Romani, quali l'Argentiera e Canaglia. Ma il mare è anche quello di Platamona, spiaggia tradizionale dei sassaresi, di Fiumesanto, di Lampianu, di Porto Palmas, di l'Argentiera e di Porto Ferro. Tra la città e il mare numerosi ambienti di notevole interesse naturalistico e le testimonianze archeologiche di un insediamento umano che risale almeno ai tempi del neolitico. A undici chilometri dalla città il monumento megalitico del Monte d'Accoddi, una grande struttura tronco-piramidale che non ha confronti nel resto dell'isola e in tutta l'area mediterranea, e che richiama l'architettura templare mesopotamica del terzo millennio a.C. E' facile inoltre apprezzare il fascino delle domus de janas (case delle fate) caratteristiche tombe ipogee e rupestri del neolitico e neoeneolitico sardo e degli innumerevoli nuraghi presenti nel territorio comunale. Interessanti inoltre i resti della presenza romana del II secolo d.C. e le numerose testimonianze medioevali presenti anche all'interno della cinta urbana.

La Fontana di Rosello oggi simbolo del Comune di Sassari insieme ai Candelieri e la Cavalcata. Informazioni storiche e culturali su Sassari.
La Fontana di Rosello è un'architettura storica di Sassari, spesso identificata come simbolo della città, è collocata al centro della Valle del Rosello, sovrastata dal Ponte Rosello del periodo fascista, ed a piedi del sempre omonimo quartiere di Monte Rosello. La fontana attraverso il significato allegorico riassume il fluire del tempo, simboleggiato dalle dodici bocche, chiamate cantaros e con la presenza di quattro statue raffiguranti le stagioni. Agli inizi del Seicento la Fontana del Rosello costituiva una novità nelle sue forme derivate dai modelli e temi tardo-rinascimentali, che ne fanno un monumento unico in tutta la Sardegna. Le più antiche notizie sulla fontana di Rosello risalgono al 1295. L'importanza per l'approvvigionamento idrico della città è testimoniata dai numerosi interventi di manutenzione e restauro che la municipalità le ha rivolto nel corso dei secoli. Non si ha alcuna descrizione della configurazione medievale, fatta eccezione per la notizia che informa che l'acqua usciva da dodici cannelle di bronzo in forma di teste leonine. L'aspetto attuale è il risultato dei lavori di sistemazione avvenuti nel primo decennio del XVII secolo, che hanno dato al monumento le forme del Manierismo severo. Sebbene non vi siano elementi per collegare l'esecuzione dell'opera a un preciso nome o bottega, non è da escludere che alla sua realizzazione abbiano preso parte maestranze liguri, come di frequente accadeva per molti manufatti scultorei giunti o eseguiti in Sardegna nel XVII secolo. La fontana è composta da due corpi a cassone, di cui il superiore rientrato, con paramento in marmo bianco e partiture geometriche in marmo grigio; su tre lati al di sotto della cornice del cassone inferiore corre l'iscrizione dedicatoria che testimonia i lavori eseguiti tra il 1605 e il 1606 sotto il sovrano Filippo III, mentre il quarto lato è decorato a fogliame. Sugli angoli di ciascun cassone si innalzano le torri quadrangolari simbolo della città; un'ulteriore torre, circolare, più grande delle altre e con inciso lo stemma di Aragona, si trova sul lato del corpo inferiore rivolto all'abitato. L'acqua sgorga da otto mascheroni alla base della struttura - tre su ciascun lato maggiore e uno sui lati minori - e dalle statue agli angoli che rappresentano le stagioni. Queste, aggiunte nel 1828, sostituiscono le originali collocate nel 1603 e andate distrutte durante i moti antifeudali del 1795; di esse sopravvive solo quella raffigurante l'Estate, molto danneggiata e attualmente custodita all'interno del Palazzo Ducale. Anche le due arcate incrociate, alla cui sommità, su un plinto, stava la statua di San Gavino, sono andate perdute e ricostruite nel 1843, mentre la statua di San Gavino è una copia moderna dell'originale. Al di sotto della crociera una quinta statua, originaria, raffigura un dio fluviale sdraiato e testimonia dell'impostazione manieristica che caratterizzava tutto l'apparato scultoreo. La figura della fontana così configurata venne rappresentata per la prima volta dal pittore gesuita Giovanni Bilevelt nell'Incoronazione della Vergine, nell'altare del transetto d. della chiesa di Gesù e Maria (oggi Santa Caterina), dipinta entro il terzo decennio del Seicento. Come arrivare Attraverso il corso Trinità si arriva alla Fontana per la settecentesca rampa di scale che fiancheggia la chiesa della Santissima Trinità. La fontana sorge all'esterno dell'antica cerchia muraria cittadina.


Sassari in Fiore 2015 Le Vie della Sardegna
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TULA
URI
USINI
VALLEDORIA
VIDDALBA
VILLANOVA MONTELEONE

Fontana Giardini Pubblici di Sassari Viale Italia

Cavalcata Sarda

La penultima domenica di maggio la città di Sassari è teatro di una delle più importanti rassegne folkloristiche della Sardegna. La manifestazione è una preziosa occasione per ammirare, in un percorso che si snoda lungo le strade del centro storico, i magnifici colori degli abiti e dei gioielli tradizionali dei paesi di quasi tutta l'isola. È una cerimonia diversa, profana, dove non è solo la religione ad essere protagonista, ma anche i costumi, i canti, i suoni, le danze e i cavalieri con le loro spettacolari acrobazie. La Cavalcata, arrivata nel 2009 alla sua centodecima edizione, nella sua versione attuale ricorda la sfilata organizzata il 20 aprile 1899 in onore di Umberto I di Savoia e sua moglie Margherita, arrivati nel capoluogo del Capo di Sopra per l'inaugurazione del monumento a Vittorio Emanuele II. Nella sua "Storia di Sassari", però, Enrico Costa ricorda che già nel 1711, negli ultimi anni di dominazione spagnola, il Consiglio Comunale deliberò una "cavalcata" in onore del re Filippo V, cui partecipò tutta la nobiltà sassarese, orgogliosa di mettere in mostra i propri costumi e tradizioni. Solo dagli anni '50, in realtà, la manifestazione ha assunto un carattere turistico, arrivando a diventare uno degli appuntamenti più importanti del folklore in Sardegna, insieme a Sant'Efisio a Cagliari e al Redentore a Nuoro.
La manifestazione si apre con la sfilata mattutina, cui partecipano gruppi provenienti da tutta la Sardegna, con migliaia di figuranti in abito tradizionale che procedono a piedi, sulle traccas (i caratteristici carri addobbati con fiori e oggetti della quotidianità) o a cavallo in un itinerario che attraversa tutta la città, dalla periferia fino a Piazza d'Italia. Il pomeriggio i visitatori possono assistere alle acrobazie dei cavalieri che si lanciano in una corsa sfrenata in ardite pariglie, secondo una consuetudine radicata nei secoli. Infine la sera i gruppi che hanno partecipato alla processione si ritrovano in Piazza d'Italia per esibirsi sulle note di launeddas e fisarmoniche nei tipici balli sardi. Una giornata di festa, in cui l'identità del popolo sardo si concretizza in una tavolozza infinita di colori, di sonorità senza tempo e acrobazie audaci. Un'atmosfera familiare e affascinante che sorprende ogni anno e rende immortali usi e costumi di questa terra magica.



Faradda di li Candareri
(Discesa dei Candelieri)

Il 14 agosto si celebra a Sassari la solenne festa dei Candelieri. Si tratta di una processione devozionale durante la quale nove imponenti ceri lignei vengono trasportati da piazza Castello alla chiesa di Santa Maria di Betlem, nel cui altare sono deposti per ricevere la benedizione. L'origine di questa festa è antichissima: nasce come ringraziamento alla Vergine Assunta per aver liberato il popolo sassarese dal flagello della peste. La processione risulta documentata fin dal 1580, ma la sua istituzione potrebbe essere ben più remota, potendo considerarla come frutto di una mutuazione dalla tradizione culturale pisana, che nella seconda metà del Duecento esercitava la sua influenza in alcune zone della Sardegna. Ad incedere nelle vie sassaresi con questi oggetti votivi sono i vari rappresentanti dei "gremi", antiche associazioni corporativo-religiose istituite nel XVI secolo e da sempre vere animatrici dell'evento. A loro si deve, infatti, la conservazione di questa importante tradizione.


Il carattere votivo si è mantenuto inalterato nel tempo, conservando un profondo significato di gratitudine verso la Vergine ma anche propiziatorio per la vita futura. Così ogni anno si compie la "faradda", in sardo sassarese "discesa", dei Candelieri, eroicamente sostenuti dai rappresentanti dei Massai, Viandanti, Piccapietre, Muratori, Ortolani, Sarti, Calzolai, Contadini, Falegnami e Fabbri, che pur sorreggendo un peso gravoso eseguono movimenti ritmici con il corpo, quasi una vera e propria danza. La mattina della festa i rappresentanti dei gremi prelevano il proprio candeliere dalla cappella sede dell'associazione; nell'abitazione dell'"obriere di candeliere", massima carica del gremio, il cero viene riccamente addobbato con nastri colorati, fiori e ghirlande. Ogni candeliere è seguito dai componenti del gremio che procedono in ordine gerarchico.





Sassari informazioni turistiche e curiosità, dove andare cosa vedere a Sassari.
Storia di Sassari, informazioni turistiche e curiosità sulla città.
Le tracce risalenti all'età preistorica presenti nell'attuale territorio del comune, sono concentrate verso Porto Torres. Si ritiene che in età romana Sassari costituisse il retroterra di "Turris Libissonis", l'attuale Porto Torres, quando questa colonia romana attraversava il periodo della sua massima importanza. L'attuale centro fu fondato nel XII secolo dalle popolazioni della zona costiera fuggite dalle incursioni barbariche. Il nome Sassari è citato per la prima volta in un antico registro risalente al 1131 ritrovato nel monastero di San Pietro in Silki, situato nella periferia della città. Lo sviluppo del villaggio venne favorito dalla posizione particolarmente felice, al centro del giudicato di Torres. All'inizio del Duecento Sassari ebbe un notevole sviluppo, durante tutto il secolo avvenne la sua lenta emancipazione e la formazione di una cultura urbana, grazie alla sempre crescente importanza economica della città che costituiva un punto di riferimento negli scambi commerciali, prima dei mercanti pisani e poi dei genovesi. Nel 1294 si costituì il comune di Sassari e vennero promulgati gli "Statuti sassaresi" che regolavano i rapporti della vita politica e amministrativa della città. Il periodo della dominazione aragonese fu segnato da ribellioni causate dall'imposizione di restrizioni della libertà, di lotte per il predominio tra i catalani, i Doria e i giudici d'Arborea e, a causa delle incursioni dei barbari e la conseguente diminuzione dei traffici e delle esportazioni, la città dovette sopportare frequenti carestie. Nel 1410 riconquistò la sua posizione dominante nel nord Sardegna e nel 1421 il parlamento riconobbe alla città i propri privilegi, compresi gli "statuti" che rimasero in vigore sino al 1771. Durante il regno sabaudo si ebbero segni di ripresa nello sviluppo dell'economia agricola, grazie a nuove colture come l'olivo, dei commerci e della vita cittadina. Risale a questo periodo la costruzione del Palazzo Ducale. Il periodo dell'Ottocento fu caratterizzato da continui scontri tra conservatori e democratici, in questo periodo Sassari acquisì la fama di città repubblicana. Nel 1851 venne fondata da artigiani e operai la "società operaia di mutuo soccorso". Dal secondo dopoguerra ad oggi la popolazione è pressochè raddoppiata, da 72.000 agli attuali 129.000 abitanti. La città ha manifestato una discreta vivacità culturale e politica. Ubicata a 225 metri sul livello del mare nel nord-ovest della Sardegna, al centro di un tavolato calcareo che digrada verso il golfo dell'Asinara, il suo territorio si estende per circa sessanta ettari. E' la seconda città dell'isola per numero di abitanti e il terzo comune d'Italia per estensione territoriale. Per la vastità del territorio presenta una varietà che alterna tratti di spiagge bianche, come quella di Platamona e Stintino, e chilometri di coste frastagliate. Poco distante dal centro urbano si trova il lago di Baratz, l'unico lago naturale della Sardegna. L'economia è basata sul settore terziario, affiancata dalle produzioni agricole. Particolarmente sviluppate quella olearia, vinicola, ortofrutticola e casearia.



Tradizioni e Appuntamenti di Sassari
La Cavalcata Sarda risale al 1899 durante una visita del re a Sassari, venne ripresa nel 1951 e da allora si svolge tutti gli anni nella seconda metà del mese di maggio. E' una delle più suggestive manifestazioni, durante la quale è possibile ammirare le spericolate corse di cavalli chiamate pariglie e i costumi tradizionali provenienti da tutta la Sardegna. Oggi è inserita, con altre iniziative, all'interno di una rassegna folcloristica chiamata maggio sassarese.



La discesa dei Candelieri, chiamata anche "la festa grande" dei sassaresi, è la manifestazione più spettacolare della città. La festa in onore della Vergine Assunta si celebra alla vigilia di Ferragosto, quando nove ceri di circa 200-300 chili di peso ciascuno, adornati da nastri di raso variopinto, attraversano il centro della città. Essa trae origine dal rito pisano dell'offerta della cera risalente al XIII secolo, ma durante i secoli si è trasformata in voto della città come ringraziamento alla Madonna per la fine delle pestilenze del XVI secolo.

Mostra mercato dell'antiquariato
Ultima domenica di ogni mese, solo la mattina fino alle 14:00 (escluso il mese di agosto). E' la mostra dell'antiquariato, delle arti e dei mestieri, del collezionismo e delle curiosità. Si svolge nel centro storico, in piazza Santa Caterina. Gli antiquari espongono oggettistica e mobili, si esibiscono in dimostrazioni pratiche maestri vetrai, intagliatori del legno, artisti del pane e ceramisti.



I riti della Settimana Santa
Marzo - Aprile. Le confraternite, di antichissime origini, nella settimana precedente la Pasqua, organizzano le processioni che attraversano il vecchio centro cittadino al suono del tamburo.
Sassariestate
Giugno - Agosto.  Le serate sassaresi, sono animate da spettacoli teatrali, musica, concerti, cinema all'aperto e rassegne cinematografiche.

Festa in onore di Maria SS. della Mercede
4 Ottobre. La popolazione, indossando gli antichi costumi di foggia spagnola delle confraternite e delle maestranze locali "Gremi", accompagna il simulacro della Vergine in una spettacolare processione con fiaccolata. Le solenni celebrazioni religiose si svolgono nella chiesa di San Giuseppe.

Festa di San Nicola
6 di Dicembre. Festa del patrono della città con solenni cerimonie religiose al termine delle quali si rinnova la tradizione della "dote di S. Nicola", con la quale viene fatta una donazione di denaro a tre future spose. Questa tradizione si riferisce ad una analogo evento attribuito a San Nicola, vissuto nel IV secolo e vescovo di Mira, nei confronti di tre orfane di questa città dell'Asia Minore.

Fontana di San Francesco Giardini di Viale Italia Sassari Quartiere di Porcellana
Quartiere Monte Rosello La zona di Monte Rosello si sviluppa oltre piazza Mercato, all'inizio della via Pascoli, e si collega al primo nucleo di Sassari con un ponte denominato Ponte Littorio, inaugurato nel 1934 e oggi chiamato Ponte Rosello. Nelle sue immediate vicinanze sorge la celebre Fontana del Rosello, uno dei monumenti più significativi della storia dell'arte in Sardegna. Si tratta di un elegante monumento eretto da artisti genovesi nei primi anni del Seicento in uno stile improntato al Manierismo severo, un linguaggio artistico diffuso in Italia nella seconda metà del XVI secolo. Due corpi a cassone sovrapposti e animati da statue spiccano nella loro suggestiva bicromia marmorea nel verde del parco in cui è ubicata la fontana a pochi metri dall'antico lavatoio di Sassari. Proseguendo lungo la via Pascoli ed imboccando le vie Grazia Deledda, Manzoni e Prati, si può attraversare la pineta di Baddimanna fino a raggiungere il Monumento alla Brigata Sassari: un semplice edificio in granito e metallo costruito nel 1982. Imboccando la prosecuzione di via Manzoni, via Sulcis, e proseguendo nel viadotto dell'Eba Chiara, si può raggiungere la chiesa di San Francesco, risalente al XVII secolo.
Quartiere Porcellana Il quartiere residenziale di Porcellana si è originato a partire dagli anni '30 del Novecento per rispondere alle esigenze determinate in quegli anni dalla cospicua crescita demografica. Oltre agli istituti universitari, Porcellana ospita il viale Italia, divenuto l'arteria principia della città e, quasi di fronte all'Emiciclo Garibaldi, l'ampia area dei giardini pubblici, polmone verde di Sassari. Con una deviazione a sinistra lungo viale Italia è possibile raggiungere la chiesa di San Pietro di Silki, la cui fondazione risale al XII secolo. La facciata che si erge sull'atrio venne costruita nel 1675; delle precedenti fasi costruttive rimangono la parte inferiore del campanile del XIII secolo. Di grande pregio l'altare maggiore in legno intagliato del XVII secolo. Dopo aver percorso l'intero tracciato di viale Italia si possono visitare i giardini pubblici. Una passeggiata fra i suoi vialetti può essere di grande interesse non solo per l'amenità naturalistica, ma anche per la presenza del Padiglione dell'artigianato Eugenio Tavolara. Questo pregevole edificio, che rappresenta uno degli episodi più significativi dell'edilizia moderna, venne costruito da Ubaldo Badas nel 1956 con lo scopo di esporre i prodotti dell'artigianato sardo e di valorizzarne l'immagine agli occhi del pubblico. Immerso nel verde, il palazzo presenta interessanti combinazioni di materiali e forme: volumi squadrati, interrotti da luminose vetrate, si incastrano fra loro per ospitare ampi spazi espositivi interni, disposti intorno al cortile centrale. Di grande pregio la scala interna decorata con rilievi in steatite della Cavalcata Sarda firmati dal famoso artista contemporaneo Eugenio Tavolara. Il padiglione oggi conserva oggetti appartenenti alla tradizione artigianale sarda come gioielli, cestini, arazzi e tappeti; inoltre, alcuni spazi vengono adibiti a mostre temporanee ed eventi culturali.
Centro storico Il nucleo originario della città di Sassari, un tempo delimitato dalle mura e porte risalenti al XII e XIV secolo, si sviluppa intorno al corso Vittorio Emanuele II, che insiste sul tracciato della medioevale Plata de Codinas. Il corso collega piazza Castello, a sud, e piazza Sant'Antonio a nord, attraversando il quartiere formato da viuzze strette e inerpicate. La piazza Castello prende il nome dall'antico castello aragonese edificato intorno al 1330 e per lungo tempo adibito a tribunale dell'Inquisizione poi demolito nel 1877. Oggi al suo posto si trova la caserma La Marmora, risalente alla fine dell'800, che ospita al suo interno il Museo storico della Brigata Sassari, dedicato ai protagonisti delle imprese marziali compiute dalla fanteria durante la prima guerra mondiale. Nel lato occidentale della piazza si erge la chiesa della Madonna del Rosario, impreziosita dal ricco altare barocco intagliato e dorato risalente alla seconda metà del 1600. Lungo il corso Vittorio Emanuele II, nell'area un tempo occupata dal municipio, si trova il Teatro Civico, costruito nel 1826 da Giuseppe Cominotti su modello del celebre Carignano di Torino. Proseguendo verso nord, si incontra la chiesa di Sant'Andrea, la cui facciata seicentesca si ispira a modelli liguri. La piazza Sant'Antonio, con cui si conclude il corso, ospita la chiesa di Sant'Antonio Abate, conclusa nel 1709, che conserva al suo interno il fastoso e ricco altare in legno intarsiato e dorato realizzato da Bartolomeo Augusto, e una tavola dipinta nella prima metà del Cinquecento raffigurante un Santo Diacono, attribuibile al Maestro di Castelsardo. A sinistra della piazza si trova un tratto delle antiche mura medioevali con torre merlata, mentre al centro si erge la colonna di Sant'Antonio realizzata nel 1954 da Eugenio Tavolara.
Edifici storici

Mura medievali
Fontana di Rosello
Palazzo di città
Palazzo della Frumentaria
Palazzo d'Usini
Palazzo Ducale
Palazzo Giordano
Palazzo dell' Università
Infermeria San Pietro
Villa S. Elia
Piazza d'Italia
Piazza Tola
Le Chiese

Cattedrale di S. Nicola
Santa Maria di Betlem
S. Donato
S. Apollinare
Santa Caterina
Chiesa del Rosario
San Giacomo
Parchi e giardini

Giardini pubblici
Parco di Monserrato
Parco di Baddimanna
Parco extraurbano di Bunnari
Parco della solidarietà - Li Punti
Pineta attrezzata di Platamona
Lago di Baratz


Sassari (Tàtthàri) Storia e informazioni turistiche sulla la seconda città della Sardegna.
Sassari (Tàtthàri) Sassari, ubicata al centro della vasta regione a Nord-Ovest della Sardegna, è con i suoi 130.000 abitanti, la seconda città dell'isola. Il nome di Sassari lo troviamo per la prima volta in un antico registro del monastero di San Pietro di Silki, dove in un atto del 1131 è nominato "Jordi de Sassaro". Nel 1135 si parla invece della chiesa di Sancti Nicolai de Tathari. Sassari è una città "giovane" ma il suo territorio e il Museo Sanna offrono numerose testimonianze della presenza dell'uomo del Neolitico recente: dall'imponente ziqqurat di Monte d'Accodi edificato verso il 2400 A.C. ai 170 nuraghi e alle vestigia romane del Il Secolo d.C. Nella seconda metà del Xlll secolo Sassari, Comune governato da un podestà, alleato prima con Pisa e in seguito con Genova, contava più di 10.000 abitanti. Le case costruite all'interno delle mura si alternavano con campi e corti, ed erano separate da stradine strette e tortuose. Lungo l'asse sud-nord si estendeva la "Platha de Cothinas": l'attuale Corso Vittorio Emanuele. Nella sua parte centrale, dove oggi è il Teatro Civico, si apriva la piazza del Comune con il Palazzo Comunale. Nel 1294 la città si costituì in libero Comune e promulgò gli "Statuti Sassaresi" che rappresentavano l'organizzazione giuridica, politica ed amministrativa della città. Il passaggio sotto la dominazione aragonese segnò l'avvento di un secolo di ribellioni, carestie e pestilenze che spopolarono la città, la quale rifiorì con la pace del 1420 e riconquistò la sua posizione dominante nel Nord della Sardegna. Il Castello Aragonese del XIV secolo fu demolito alla fine del XIX secolo. "L'Albergo Cittadino", il Palazzo Comunale nel Corso ed alcune belle dimore nel tratto della "Platha", restano comunque testimonianza di quel periodo. Il successivo quarto del XVI secolo vede una marcata influenza delle tendenze italiane nell'architettura di Sassari, soprattutto grazie all'arrivo dei Gesuiti e all'influenza degli architetti militari italiani chiamati in città per costruire le fortificazioni che dovevano proteggere l'isola dalle incursioni dei pirati. Vanno ricordate come testimonianze di questo periodo la nascita del Collegio di Studi di San Giuseppe o Studio Generale, che nel 1634 verrà denominato Università di Sassari, prima Università della Sardegna. La Fontana di Rosello, eretta nel 1605 - 1606 in stile tardo-rinascimentale, divenne il simbolo della città e del suo legame alla terra. Dopo la peste del 1652 e fino ai primi decenni del XVIII secolo si assiste ad un vero boom dell'edificazione, soprattutto per quanto riguarda gli edifici religiosi ed in particolare della cattedrale di San Nicola. Il passaggio alla dominazione piemontese intorno al 1718 si rifletterà, sull'architettura cittadina solo 50 anni dopo. Se ne ritrova testimonianza nel Palazzo Ducale, sede attuale dell'Amministrazione cittadina e sulle facciate di altre case aristocratiche. Negli anni seguenti vengono costruiti il Teatro Verdi, il nuovo ospedale, le carceri. Viene creato un sistema di piazze secondo un asse longitudinale che va dalla Piazza Azuni a Piazza d'Italia. Intorno al 1870, in Piazza d'Italia, sorge il maestoso Palazzo della Provincia e il neo gotico Palazzo Giordano. L'edilizia conosce un nuovo rilancio dopo la crisi della fine del XIX secolo, rilancio segnato questa volta dall'eclettismo di fine 800 che includeva il "neo gotico" e "l'esotico" con influenze esterne al pari dell'utilizzo di materiali di costruzione insoliti. Un accostamento tra l'eleganza e la bizzarria si trova nelle ville "art nouveau" e la severità degli edifici pubblici (Umberto I) che vedranno, in seguito alla prima guerra mondiale , l'espressione della "restaurazione" e "l'art dèco" incarnarsi nel ritorno alle forme architettoniche dei decenni precedenti e nel "razionalismo moderno". In effetti, negli anni 30 del 1900 la crescita demografica va di pari passo con la nuova frenesia di costruzione, dando il via al quartiere residenziale di viale Italia, con case in stile nazionalista ed il quartiere popolare di Monte Rosello, unito alla città dal Ponte dei Fasci, emblema del fascismo Italiano. La trachite locale viene usata a profusione per costruire a ridosso delle carceri il Palazzo di Giustizia, di stile neoclassico, e nella Piazza Conte di Moriana, in stile razionalista, ed altri diversi palazzi. Dopo la seconda Guerra Mondiale la popolazione è pressoché raddoppiata: da 72.000 agli attuali 130.000 abitanti.
Uno scorcio di corso Vittorio Emanuele II Sassari

Cucina Sassarese i Piatti Tipici della Città

La cucina tipica sassarese è ricca e variegata, composta da molte pietanze fortemente legate alla tradizione contadina della città ma diffusa e legata anche alle tradizioni dei centri vicini. Le verdure sono infatti regine nella maggior parte delle pietanze locali, assieme alle parti meno pregiate degli animali da macello, in particolare agnello e maiale. Gli ortaggi più conosciuti ed utilizzati della cucina sassarese sono la melanzana (mirinzana), la cipolla (ziodda) e le fave (faba). Tra i primi piatti troviamo la mineshtra e fasgiori o mineshtra e patati, una zuppa preparata con fagioli, patate, lardo, finocchietto selvatico e pomodori secchi. La classica fabadda viene tradizionalmente preparata nel periodo di carnevale: è una zuppa molto densa a base di fave secche, cavolo, finocchi, cotenna e carne di maiale. In genere è consumata in occasioni conviviali, con larga presenza di parenti o amici. Tra i primi a base di pasta ricordiamo i giggioni, ossia gli gnocchi conditi con sugo di salsiccia. Altri piatti a base di verdure sono le fave cotte a ribisari, cioè lessate e condite con aglio e prezzemolo; e i carciofi, preparati tradizionalmente con le patate (ischazzofa e patati). Tra i secondi piatti, principalmente a base di carne, troviamo la cordula con piselli, un piatto preparato con le interiora dell'agnello avvolte nell'intestino e cotte con piselli, cipolle e salsa di pomodoro; la trippa cotta nel sugo di pomodoro da mangiare spolverata di abbondante pecorino grattugiato; i pedi d'agnoni, ovvero i piedini dell'agnello cotti in salsa di pomodoro oppure con solo aglio e prezzemolo. Un posto importantissimo occupano le chiocciole (spesso chiamate lumache) nelle loro varie pezzature: dalle lumachine "Theba pisana"(ciogga minudda) lessate con delle patate, alle lumache "Eobania vermuculata" (ciogga grossa) preparate con un sugo piccante o con aglio e prezzemolo ai lumaconi "Helix aspersa" (coccoi) che vengono serviti ripieni di un impasto di formaggio, uova, prezzemolo saporitta e pangrattato. Non mancano le monzette, cotte in padella con aglio, olio, prezzemolo e pangrattato. Il piatto tipico più conosciuto è invece lo ziminu, zimino , cotto in grabiglia, cioè le interiora del vitello come diaframma (parasangu), intestino (cannaculu), cuore, fegato e milza, cotte in graticola sulla brace. Attualmente le norme emanate dalla Comunità Europea in materia di encefalopatia spongiforme bovina impediscono la commercializzazione e il consumo della specialità. Alla brace vengono preparate anche le sardine, anche queste molto apprezzate dai sassaresi. Tra i dolci, oltre a quelli tipici della Sardegna settentrionale come papassini, tiricche e seadas, sono proprie della città e dei dintorni le frittelle lunghe (li frisgiori longhi o "sas frigjolas"): preparate principalmente durante il carnevale, sono fatte di un impasto di farina, acqua, zucchero, anice e scorza d'arancia grattugiata, fritto in forma di lunghi cordoni. Piatto tipico "adottato" è la fainé genovese. È ottenuta da un impasto molto semplice di farina di ceci, olio, acqua e sale (spesso arricchita da più ingredienti a piacere come le cipolle o le salsicce), cotta in teglia ad alta temperatura e servita già tagliata, spesso con pepe nero tritato. Viene preparata in alcuni locali tipici (dove è l'unico piatto servito) ma anche in molte pizzerie e paninoteche.

I personaggi illustri
Sassari ha dato i natali, dal Medioevo all’età contemporanea, a personaggi che si sono segnalati a livello regionale e nazionale in vari campi, dalle scienze alle lettere, dalla medicina alla politica, alle arti. Negli ultimi quattro secoli la città ha anche ospitato, per periodi più o meno lunghi, noti cattedratici presso l’Università turritana o l’ospedale “SS. Annunziata”.



Ricordiamo dapprima i personaggi storici e le personalità non più in vita: Michele Zanche (Sassari prima metà del XIII secolo-1275) fu un politico vicino a Enzo re di Sardegna, collocato da Dante nell’Inferno tra i barattieri; Angelo Marongiu (Sassari prima metà del XV secolo-1479) fu capitano d’armi e feudatario del Meilogu, combatté contro Leonardo Alagon nella battaglia di Macomer e morì vittima di una congiura; Salvatore Alepus (Valencia prima metà del XVI secolo-Sassari 1566) fu arcivescovo di Torres, teologo apprezzato durante il Concilio di Trento e poeta; Gavino Sambigucci (Sassari prima metà del XVI secolo morto dopo il 1570) fu medico e umanista, accademico bocchiano a Bologna e protetto dell’Alepus; Gerolamo Araolla (Sassari prima metà del XVI secolo-Roma 1615) fu sacerdote e rinomato poeta, tra i primi a scrivere in sardo; Antonio Canopolo (Sassari 1540-Oristano 1621) fu sacerdote e ricoprì la carica di arcivescovo d’Oristano, a Sassari aprì la prima tipografia (1616) e vi fondò un collegio di studi (1619); Domenico Alberto Azuni (Sassari 1749-Cagliari 1827) fu insigne giurista, celebre la sua opera sul diritto marittimo internazionale edita a Parigi tra il 1795 e il 1796; Pasquale Tola (Sassari 1800-Genova 1874) fu giurista e autore di importanti opere storiografiche; suo fratello Efisio Tola (Sassari 1803-Chambéry 1833), fu militare e fervente mazziniano: coinvolto nei moti del 1830-31, fu fucilato; Giovanni Antonio Sanna (Sassari 1819-Roma 1875) fu imprenditore, politico e mecenate delle arti; Enrico Costa (Sassari 1841-1909) fu letterato e storico: autore di romanzi e libretti d’opera, è ricordato per la monumentale opera storica Sassari, dedicata alla sua città; Luigi Canepa (Sassari 1849-1914) fu un apprezzato musicista: allievo di Saverio Mercadante, autore di alcune opere e numerose romanze; Luigi Falchi (Sassari 1873-1940) fu giornalista e critico letterario, a Roma fece parte della segreteria del deputato Francesco Cocco Ortu e fu poi Assessore della Pubblica Istruzione nella giunta comunale di Roma sotto il sindaco Nathan; Pompeo Calvia (Sassari 1857-1919) fu un apprezzato poeta dialettale e grande animatore della vita culturale cittadina; Salvator Ruju (Sassari 1878-1966) fu poeta e letterato di livello nazionale (seguì Angelo Sommaruga e fu lodato da Gabriele D’Annunzio), con lo pseudonimo di Agniru Canu dal 1928 pubblicò poesie dialettali a Sassari; Mario Sironi (Sassari 1885-Milano 1969) fu pittore di livello nazionale: aderì al Futurismo e al gruppo “Novecento” (1922); Giuseppe Biasi (Sassari 1885-Adorno Micca 1945) fu celebre pittore e aderì alla Secessione romana (1913): viaggiò molto in Africa settentrionale e si interessò molto all’artigianato, considerato un’arte applicata ricca di significato; Annunzio Cervi (Sassari 1892-Bassano del Grappa 1918) fu poeta ed entrò nel cenacolo napoletano “La Diana”: durante la Prima guerra mondiale guadagnò due medaglie d’argento e morì poi sul Monte Grappa; Edina Altara (Sassari 1898-Lanusei1983) fu pittrice e ceramista: figura poliedrica di artista, allieva di Biasi, introdusse per prima il collage in Sardegna e collaborò con la ditta Lenci; Eugenio Tavolara (Sassari 1901-1963) fu un rinomato scultore e critico d’arte: si occupò molto dell’artigianato artistico, che rilanciò nel secondo dopoguerra; Fernando Clemente (Sassari 1917-Cagliari 1988) fu architetto e urbanista: allievo di Giovanni Michelucci, progettò numerosi edifici in Sardegna e in Italia; Mario Berlinguer (Sassari 1891-Roma 1969) fu avvocato e politico: entrò giovanissimo nella politica sassarese, aderendo ai gruppi repubblicani, si oppose al fascismo e nel dopoguerra fu deputato socialista fino al 1963; Enrico Berlinguer (Sassari 1922-Padova 1984) fu segretario generale del Partito Comunista Italiano dal 1972 fino alla morte; Antonio Segni (Sassari 1891-Roma 1972) è stato il quarto presidente della Repubblica dall’elezione del 6 maggio 1962 sino alle dimissioni volontarie del 6 dicembre 1964; Antonio Pigliaru (Orune 1922-Sassari 1969) fu giurista e filosofo del diritto: da ricordare la sua interpretazione dei problemi socio-economici delle zone interne della Sardegna, che inquadrò e tentò di spiegare nell’ambito della propria visione etico-politica.
Tra i personaggi contemporanei che a Sassari hanno avuto i natali o che dalla città sono stati “adottati”, colpisce il numero di protagonisti della politica nazionale: Giovanni Berlinguer (Sassari 1924) europarlamentare, già dirigente del Pci e dei Democratici di Sinistra, oggi in Sinistra Democratica; Luigi Berlinguer (Sassari 1932), già ministro dell’Istruzione, rettore dell’Università di Siena e membro laico del CSM; Sergio Berlinguer (Sassari 1934) ha rivestito le cariche di ambasciatore e ministro, segretario generale della Repubblica; Gavino Angius (Sassari 1946), già senatore, dirigente del Pci e dei Ds, ora nel Partito Democratico; Francesco Cossiga (Sassari 1928) politico, giurista e docente: ha ricoperto le cariche di deputato e di senatore della Dc, di presidente del Consiglio dei ministri e di ottavo presidente della Repubblica dal 1985 al 1992; Arturo Parisi (San Mango Piemonte, presso Salerno, 1940) è docente e politico: deputato, è stato sottosegretario alla Presidenza nel Governo Prodi I e ministro della Difesa nel Governo Prodi II (2006-2008), dirigente de I Democratici, della Margherita e oggi del Partito Democratico; Bruno Dettori (Sassari 1941) è docente universitario e politico: ha ricoperto le cariche di senatore e di sottosegretario all’Ambiente nel Governo Prodi II (2006-2008); Luigi Manconi (Sassari 1948) è politico, sociologo e giornalista: già segretario nazionale dei Verdi, è stato sottosegretario alla Giustizia del Governo Prodi II (2006-2008); Piero Testoni (Sassari 1951) è deputato e dirigente del Pdl: responsabile della comunicazione a livello nazionale, è impegnato per il partito anche a livello regionale; Mariotto Segni (Sassari 1939) è politico e docente: è stato consigliere regionale, parlamentare nazionale (la prima volta nel 1976) ed europeo; Bianca Pitzorno (Sassari 1942), scrittrice, è autrice soprattutto di romanzi per ragazzi; Salvatore Mannuzzu (Pitigliano 1930) scrittore, magistrato e politico, è stato magistrato fino al 1976 e deputato fino al 1987: ha al suo attivo numerosi romanzi vincitori anche di premi importanti come il “Viareggio” e il “Grinzane Cavour”; Antonello Grimaldi (Sassari 1955) è attore e regista con all’attivo varie pellicole: come attore Nulla ci può fermare (1990), Il cielo è sempre più blu (1995), Ecco fatto e Come te nessuno mai (di Gabriele Muccino), Guardami (di Davide Ferrario, 1999), come regista Asini (1999), Un delitto impossibile (2000), Caos calmo (2008).


Storia di Sassari e tradizioni popolari della più grande città del nord Sardegna.
SIRINADA
Passù in carrera pa tè,
pa fatti la sirinada.
Chi bedda notti isthillada!
Canta luzi in zeru v’è!
Si abà se’ sonnïendi,
sunnièggiadi a me soru.
Cansamiru chisthu doru,
no mi lassà suipirendi.
Passu in carrera pa te.
La ghiterra sona e dizi
lu ghi suffru a tutti l’ori.
Pigliadiru lu me cori,
fallu pa sempri firizi.
La ghiterra torra a dì
ch’edda puru è affriggida.
No è vida la me’ vida.
si tu no m’ami, Rusì.
Passu in carrera pa tè.
Si abà sei isciddada
dammi un signari d’amori:
gettami soru un fiorì
da la pasthera incantada.

AGNIRU CANU
LI CANDALERI
Li candaleri farani in piazza,
cun li vetti di rasu trimulendi;
fattu fattu li borri cu la mazza
e lu sindaggu in mezzu saluddendi.
Tutti saludda senza distinzioni,
finza li bandareddi di lu vinu.
Arruglia lu tamburu di cuntinu
e lu piffaru sona li canzoni.
Lu piffaru chi poni l’alligria
e accumpagna li setti candaleri
finza a la gianna di Santa Maria.
Inchiddà ni l’istrazzani li vetti
e zi l’entrani in gesgia più lizzeri
in mezzu a li vaggiani e a li
cuglietti.

POMPEO CALVIA

 

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