Chiesa di San Giovanni Battista
Come arrivare Orotelli si trova sulla SS 537 fra la strada da Macomer e Nuoro e la "trasversale sarda", che tocca Ottana. La parrocchiale di San Giovanni Battista è nell'abitato. Il territorio di Orotelli, nelle vicinanze del parco naturale Sa Serra, si presenta ricco di siti archeologici risalenti all'epoca nuragica. Col nome di Ortillen, fu sede del vescovo di Othana tra il 1116 ed il 1139.
Descrizione La chiesa intitolata a San Giovanni Battista dovette esser costruita attorno al 1116, quando la chiesa svolse funzione di cattedrale per la temporanea indisponibilità di quella di Ottana. Nel corso dei secoli ha subito interventi e rimaneggiamenti che ne hanno alterato la fisionomia originaria, articolata in una pianta a croce "commissa". L'aula mononavata aveva copertura lignea, i bracci del transetto volte a crociera. Negli anni sessanta del secolo scorso sono state aggiunte le navate laterali, che aumentano la capienza dell'aula. Dell'impianto romanico in pietra vulcanica rimangono in vista la facciata, l'abside e le paraste angolari del transetto e dei fianchi. Il resto della chiesa è ricoperto da intonaco bianco. Due cornici orizzontali dividono la facciata in tre specchi: nella parte bassa si apre il portale architravato e lunettato; al centro si apre un oculo sormontato da una serie di archetti poggianti su peducci modanati. Nella parte alta della facciata gli spioventi sono decorati con archetti su peducci che proseguono lungo i fianchi dell'edificio e nel prospetto absidale. All'interno dell'abside si apre una monofora con croce greca scolpita, simile a quella nella chiesa di San Nicola ad Ottana. Altre monofore si aprono nei fianchi della chiesa.
Storia degli studi La storiografia riguardante il monumento e il suo territorio prende le mosse dalla voce "Orotelli" (1845), di Vittorio Angius, inserita nel "Dizionario" di Goffredo Casalis. Successivamente si individuano gli studi di Dionigi Scano (1907, ristampa 1980) e di Raffaello Delogu (1953). Più recente il contributo di Fernanda Poli (1977), seguita da Renata Serra (1989) e da Roberto Coroneo (1993) nei rispettivi volumi sull'architettura romanica in Sardegna.
Bibliografia
V. Angius, "Orotelli", in G. Casalis, Dizionario geografico storico-statistico-commerciale degli Stati di S.M. il Re di Sardegna, XII, Torino, G. Maspero, 1845, pp. 543-547;
D. Scano, Storia dell'arte in Sardegna dal XI al XIV secolo, Cagliari, Montorsi, 1980, pp. 336-337;
R. Delogu, L'architettura del Medioevo in Sardegna, Roma, La Libreria dello Stato, 1953, p. 135;
F. Poli, "Per una rilettura del S. Nicola di Ottana", in Studi Sardi, XXIV, 1975-77, pp. 225-240;
R. Serra, La Sardegna, collana "Italia romanica", Milano, Jaca Book, 1989, pp. 408-409;
R. Coroneo, Architettura romanica dalla metà del Mille al primo '300, collana "Storia dell'arte in Sardegna", Nuoro, Ilisso, 1993, sch. 16;
R. Coroneo-R. Serra, Sardegna preromanica e romanica, collana "Patrimonio artistico italiano", Milano, Jaca Book, 2004, pp. 278-279;
R. Coroneo, Chiese romaniche della Sardegna. Itinerari turistico-culturali, Cagliari, AV, 2005, p. 61.