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Castello di Acquafredda :: castello medievale e Monumento Naturale dal 1993.

Cultura Sarda > Monumenti in Sardegna
Siliqua Castello di Acquafredda come arrivare. Storia e informazioni turistiche sul Castello di Acquafredda a Siliqua provincia di Cagliari.
Acquafredda

Antico villaggio di origine romana che sorgeva sul colle omonimo a breve distanza da Siliqua. Per la sua ottima posizione strategica i Bizantini vi costruirono una fortezza che aveva il compito di vigilare sul territorio circostante e favorirono l’insediamento di una comunità monastica. In seguito passò al giudicato di Cagliari e fu incluso nella curatoria del Sigerro; continuò a essere un centro importante perchè i giudici vi consentirono l’insediamento di una comunità di Benedettini di San Vittore di Marsiglia e, agli inizi del secolo XIII, vi fecero costruire il castello omonimo. Quando il giudicato di Cagliari fu debellato, nella divisione del 1258 il villaggio fu incluso nei territori toccati ai Della Gherardesca. Nel 1282 essi procedettero a una nuova divisione. Acquafredda toccò al ramo del conte Ugolino che trasformò e potenziò il castello. Alla fine del secolo, il villaggio divenne teatro della guerra che i figli di Ugolino scatenarono contro il Comune di Pisa per vendicare la morte del padre. Dopo la sconfitta del conte Guelfo, il villaggio e il castello passarono nelle mani di Pisa, ma il villaggio cominciò a decadere. Nel 1324, cessata la guerra di conquista, il Comune ne perdette il controllo: Acquafredda rimase come feudo ai Della Gherardesca,ma il castello fu affidato a una guarnigione aragonese; poco dopo riprese la guerra con Pisa e con la pace del 1326 anche il villaggio, oramai perduto dai suoi signori, fu affidato al castellano e cominciò a decadere. Ulteriori danni soffrì a causa della peste del 1348 e delle guerre tra Aragona e Arborea, per cui si spopolò e scomparve primadella fine del secolo.

Siliqua Monte Lattias, zona in cui si trova il Castello di Acquafredda provincia di Cagliari.
Siliqua Monte Lattias, zona in cui si trova il Castello di Acquafredda
Castello di Acquafredda

Castello di origine giudicale, dopo il 1257 passò ai Della Gherardesca che ne potenziarono la struttura utilizzando anche il castrum bizantino. Assegnato ai Della Gherardesca del ramo del conte Ugolino, dopo la conquista aragonese l’edificio passò nellemani del re e fu fatto governare da un castellano. Negli anni successivi divenne sede imprendibile di un presidio militare che durante le guerre tra Mariano IV e Pietro IV consentì agli Aragonesi di non soccombere e mantenne la sua importanza militare fino al termine delle operazioni. Dopo la battaglia di Sanluri, nel 1410 fu concesso in feudo a Pietro Otger unitamente ai territori circostanti; la famiglia Otger nel 1488 vendette il feudo a Giacomo Aragall e Pietro Bellit. Da quel momento il castello, ormai disabitato, fu legato alle vicende del feudo e delle famiglie che l opossedettero e nel corso dei secoli andò in rovina, ma quello che ne resta (avanzi del mastio centrale, alcuni tratti delle mura di difesa, qualche cisterna) domina ancora la pianura circostante verso lo sbocco nel grande Campidano. Alla storia del castello sono legate le tragiche vicende sarde dei figli del conte Ugolino nella loro disperata lotta contro Pisa.

Come arrivare
Per raggiungere il castello di Acquafredda si imbocca la SS 130 e si percorrono 35 km. All'altezza di Siliqua si prende la SS 293. Dopo 4 km si arriva alle pendici del colle di Acquafredda, che è necessario scalare a piedi per raggiungere le rovine del castello. Monumento Naturale dal 1993, il colle di Acquafredda e il suo castello medievale dominano la valle del Cixerri, in un sito rilevante per la flora, la fauna ed il paesaggio.


La tradizione attribuisce la costruzione del suggestivo castello di Acquafredda ai conti della Gherardesca, nella persona del famigerato Ugolino, ricordato nell'Inferno dantesco. Di fatto, in mancanza di sicure attestazioni documentarie, l'impianto della fortificazione si può collocare per via ipotetica nella prima metà del XIII secolo. I Donoratico della Gherardesca entrarono in possesso della parte S/O della Sardegna dopo la caduta del regno di Cagliari. Con la prigionia di Ugolino nella torre della Fame, il castello passò nelle mani dell'amministrazione pisana e successivamente, nel 1326, finì sotto il controllo della Corona d'Aragona.

È del 1408 un documento che sancisce la smobilitazione delle truppe ancora alloggiate nel castello, ormai inutile in un'isola quasi interamente conquistata dalle truppe aragonesi. Divenuto feudo, fu affidato a Pietro Otger e successivamente fu costituito in baronia nel XVI secolo. Non è chiaro se il castello fosse allora abitabile. La prima notizia documentaria dello stato di abbandono si ha nel 1785, quando il castello viene definito ''distrutto''. La fortificazione si articola su tre livelli: il borgo, la torre cisterna e il castello vero e proprio. Il borgo era la parte più bassa di tutto il complesso e comprendeva una serie di ambienti atti ad ospitare servi, truppe, stalle e magazzini. Il tutto era difeso da una cinta muraria merlata, lunga circa 80 metri, nella quale sono stati individuate le tracce di quattro torri e del cammino di ronda. Nel borgo è stata ritrovata anche una cisterna, voltata a botte e realizzata in mattoncini di laterizio. Al secondo livello è ben visibile una torre cisterna, anch'essa voltata a botte e articolata in tre vani che potevano essere interamente riempiti d'acqua. A 256 m di altezza si trova il castello vero e proprio, oggi in avanzato stato di degrado nonostante i ripetuti restauri. Doveva avere una pianta ad ''U'' e tre piani, di cui uno sotterraneo e due in elevato. Non rimane nulla del torrione principale mentre si conserva la torre di guardia, posta poco più in basso rispetto all'ingresso.

Data l'importanza del castello di Acquafredda numerosi sono gli studi condotti sin dalla fine del XIX secolo: si veda la voce ''Siliqua'' (1850) di Vittorio Angius; di qualche anno successivo è il contributo di Carlo Brundo. Più recenti lo studio di Mario Pintor e l'articolo di Foiso Fois. Di quest'ultimo è anche il contributo nel volume ''Castelli della Sardegna medioevale'' (1992). Esce nel 1995 l'articolo di Donatella Salvi, mentre del 2000 è quello di Stefano Castello e Simonetta.


Siliqua castello di Acquafredda il mastio
Siliqua castello di Acquafredda il mastio
Area del castello di Acquafredda

Monumento Naturale dal 1993, il colle di Acquafredda e il suo castello medievale dominano la valle del Cixerri, in un sito rilevante per la flora, la fauna ed il paesaggio.

La tradizione attribuisce la costruzione del suggestivo castello di Acquafredda ai conti della Gherardesca, nella persona del famigerato Ugolino, ricordato nell'Inferno dantesco. Di fatto, in mancanza di sicure attestazioni documentarie, l'impianto della fortificazione si può collocare per via ipotetica nella prima metà del XIII secolo.

Informazioni turistiche
Esiste un servizio di visite guidate al castello
Telefono: 3491564023 - 3497428014
Gestione: Cooperativa Antarias, Siliqua
Orario: invernale ore 9.00-17.00; estivo ore 9.30-17.30
e-mail: antarias@tiscali.it


 

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