Le lame d'acciaio delle famose leppe, i
tradizionali coltelli a serramanico sardi, sono sempre più apprezzate e
ambite da collezionisti, appassionati e cacciatori. La Sardegna, terra
ricca di giacimenti metalliferi, ha conosciuto, sin dal periodo
nuragico, un'importante evoluzione nella produzione di utensili ''da
taglio'', evoluzione legata alla tipica lavorazione del bronzo. Dopo la
Seconda Guerra Mondiale, quando ormai l'attività produttiva del
coltellinaio tendeva a scomparire, l'Isola si è trovata in una fortunata
contingenza determinata da una costante crescita della domanda per il
coltello realizzato con le tecniche tradizionali. Al mutamento della
domanda, da oggetto di uso comune a oggetto d'arte, è corrisposto un
cambiamento altrettanto importante dell'offerta, supportato da
strumentazioni moderne e realizzato non solo con la tradizionale
forgiatura a caldo ma anche con tecniche più recenti come quella per
asportazione e, in secondo luogo, nell'utilizzo di materiali molto più
vari e preziosi rispetto al passato. Così il manico può essere in corno,
di muflone o di bufalo, o in madreperla, l'anello in oro o in argento,
la lama in acciaio damascato. Oggi questo artigianato ha ormai raggiunto
splendide espressioni artistiche, manifestando un altissimo gusto
estetico. Forgiati soprattutto nel nuorese, in centri quali Pattada,
Desulo, Dorgali, Gavoi, e nel Medio Campidano, ad Arbus e Guspini, i
coltelli hanno assunto denominazioni e caratteristiche distintive,
differendo, da una località all'altra, per la forma delle lame e per la
lavorazione del manico. Nati come strumenti di uso quotidiano, sono
successivamente divenuti ricercati oggetti da collezione: apprezzati per
la loro originalità sono oggetti d'arredo, posti su una parete o su un
mobile; oggetti d'uso, per chi a tavola ama stupire gli ospiti con la
bellezza degli utensili più comuni; meglio ancora, ''semplici'' oggetti
d'arte, da ammirare e custodire. Seppure con uno spirito di continua
ricerca della perfezione artistica, ciò a cui i coltellinai sardi non
sono disposti a rinunciare è il significato storico e culturale che
rimanda alle condizioni d'origine del coltello, condizioni che si sono
protratte fino a non molti decenni fa.